Il 2 luglio l’Iran ha ufficialmente sospeso la sua cooperazione con l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) in seguito alle forti tensioni legate al recente conflitto con Israele. Leggi
Cronologia delle relazioni tra i due paesi, con un’attenzione particolare alla questione del nucleare. Leggi
Il 25 giugno Donald Trump ha affermato che il programma nucleare iraniano è stato ritardato di “decenni” grazie agli attacchi statunitensi, mentre Israele ha riconosciuto che è troppo presto per una valutazione. Leggi
Il 24 giugno è entrata in vigore una fragile tregua tra Iran e Israele dopo undici giorni di guerra e i bombardamenti statunitensi senza precedenti contro gli impianti nucleari iraniani. Leggi
Il 23 giugno Israele ha condotto dei massicci bombardamenti contro la capitale iraniana Teheran, prendendo di mira in particolare la prigione di Evin e l’impianto nucleare di Fordo. Leggi
Il 19 giugno il ministro della difesa israeliano Israel Katz ha affermato che Ali Khamenei, la guida suprema dell’Iran, “non può continuare a esistere”, dopo che un missile iraniano ha colpito un ospedale in Israele. Leggi
Il 17 giugno il presidente statunitense Donald Trump ha chiesto la resa incondizionata dell’Iran e assicurato che gli Stati Uniti potrebbero facilmente uccidere la guida suprema iraniana Ali Khamenei. Leggi
L’Agenzia internazionale per l’energia atomica ha affermato di aver raccolto “nuovi elementi che dimostrano un impatto diretto sulla parte sotterranea dell’impianto nucleare iraniano di Natanz” in seguito agli attacchi israeliani. Leggi
Il 16 giugno l’Iran ha lanciato dei missili contro varie città israeliane in risposta all’offensiva avviata il 13 giugno, mentre il bilancio delle vittime sta salendo in entrambi i paesi. Leggi
L’Iran ha definito una “dichiarazione di guerra” i massicci attacchi israeliani in territorio iraniano, mentre Donald Trump ha minacciato raid “ancora più brutali” se Teheran non firmerà un accordo sul suo programma nucleare. Leggi
L’11 giugno gli Stati Uniti hanno annunciato di aver trasferito parte del loro personale in Medio Oriente dopo che Teheran ha minacciato di colpire le loro basi militari in risposta a un’eventuale attacco di Washington. Leggi
L’Iran e gli Stati Uniti hanno concluso l’11 maggio a Mascate, in Oman, un quarto ciclo di negoziati sul programma nucleare iraniano, mostrando un cauto ottimismo. Leggi
Il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), Rafael Grossi, ha dichiarato il 17 aprile che il tempo per un accordo sul programma nucleare iraniano “sta per scadere”. Leggi
Il 7 aprile il presidente statunitense Donald Trump ha annunciato a sorpresa, durante una visita a Washington di Benjamin Netanyahu, l’avvio di negoziati diretti tra Stati Uniti e Iran sul programma nucleare iraniano. Leggi
Il 31 marzo la guida suprema dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei, ha promesso una “risposta ferma” in caso di attacco militare contro il suo paese, minacciato dal presidente statunitense Donald Trump. Leggi
Il 14 marzo la Cina, la Russia e l’Iran hanno chiesto la revoca delle sanzioni statunitensi contro Teheran nel corso di colloqui tripartiti a Pechino sul programma nucleare iraniano. Leggi
Il presidente statunitense Donald Trump ha annunciato di aver scritto all’Iran per proporre dei negoziati il cui obiettivo è impedire a Teheran di sviluppare le armi nucleari, minacciando in caso di rifiuto un intervento militare. Leggi
Il 25 febbraio il ministro degli esteri iraniano Abbas Araghchi ha escluso “negoziati diretti” con gli Stati Uniti sul programma nucleare dell’Iran nell’attuale contesto di “massima pressione” esercitata da Donald Trump. Leggi
Il 22 novembre l’Iran ha annunciato di aver messo in servizio delle “centrifughe di nuova generazione” in risposta all’adozione di una risoluzione internazionale che esprime forte preoccupazione per le attività nucleari di Teheran. Leggi
Per superare le ostilità interne alla ripresa dei colloqui, gli Stati Uniti e l’Iran dal 6 aprile dialogano a distanza, aiutati dai firmatari attivi dell’intesa. È comunque un passo avanti dopo la linea dura avviata da Donald Trump. Leggi
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