Il 24 giugno è entrata in vigore una fragile tregua tra Iran e Israele dopo undici giorni di guerra e i bombardamenti statunitensi senza precedenti contro gli impianti nucleari iraniani.
Il presidente statunitense Donald Trump ha affermato che “la tregua è ormai in vigore”, dopo che in precdenza aveva accusato entrambi i paesi di averla violata.
Sia Israele sia l’Iran hanno fatto sapere che “risponderanno” a eventuali violazioni della tregua.
Iscriviti a Mediorientale |
Cosa succede in Medio Oriente. A cura di Francesca Gnetti. Ogni mercoledì.
|
Iscriviti |
Iscriviti a Mediorientale
|
Cosa succede in Medio Oriente. A cura di Francesca Gnetti. Ogni mercoledì.
|
Iscriviti |
In mattinata Israele aveva annunciato di aver accettato la proposta statunitense di tregua, sottolineando di aver raggiunto “tutti gli obiettivi di guerra”.
Teheran ha affermato di aver costretto il nemico a “cessare le ostilità”.
Il 13 giugno Israele aveva lanciato una grande offensiva contro l’Iran con l’obiettivo dichiarato d’impedirgli di dotarsi delle armi nucleari. Teheran, che sostiene che il suo programma nucelare abbia scopi civili, aveva reagito lanciando missili e droni contro Israele.
La mattina del 24 giugno le sirene d’allarme sono però tornate a suonare nel nord d’Israele. Teheran ha negato di aver lanciato missili dopo l’annuncio della tregua, ma una fonte militare israeliana ha dichiarato all’Afp che la difesa aerea ne ha intercettati due.
“Reagiremo con forza a qualunque violazione del cessate il fuoco”, ha avvertito il ministro della difesa israeliano Israel Katz. Tuttavia, Israele ha poi dichiarato di essersi “astenuto” dal colpire l’Iran in seguito a un colloquio telefonico tra il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e Trump.
Il pomeriggio del 24 giugno i mezzi d’informazione iraniani hanno segnalato delle esplosioni nel nord dell’Iran.
Durante la notte Trump aveva annunciato che i due paesi avevano accettato una tregua “completa e totale”.
Il Qatar ha esortato Washington e Teheran a riprendere i colloqui sul programma nucleare iraniano, interrotti dalla guerra.
Parigi e Berlino, come anche l’opposizione israeliana, hanno chiesto anche la fine della guerra nella Striscia di Gaza.
Prima dell’annuncio della tregua, un bombardamento iraniano aveva causato quattro morti a Beersheva, nel sud d’Israele.
Un attacco israeliano aveva invece causato nove morti nel nord dell’Iran, secondo l’agenzia di stampa Fars.
Secondo i mezzi d’informazione statali, era stato ucciso anche uno scienziato del programma nucleare iraniano.
Secondo un bilancio ufficiale iraniano, che comprende solo le vittime civili, l’offensiva israeliana ha causato almeno 610 morti e più di 4.700 feriti in Iran. I bombardamenti iraniani hanno invece causato 28 morti in Israele.
Il 23 giugno l’Iran aveva lanciato dei missili contro la base militare statunitense di Al Udeid, in Qatar, in risposta ai raid di Washington del giorno prima.
Trump ha definito l’attacco iraniano “molto debole” e ha ringraziato Teheran per “aver avvertito gli Stati Uniti, evitando così la perdita di vite umane”.