Il servizio pubblico ha un ufficio stampa. A guidarlo è la giornalista Incoronata Boccia, detta Cora, professionista navigata con idee conservatrici che la spinsero tempo fa a dichiarare in tv, citando madre Teresa di Calcutta, che “l’aborto è un omicidio peggiore delle guerre”. Il 7 ottobre, anniversario del massacro di Hamas contro cittadini israeliani, ha lanciato una pesante accusa all’informazione, giornalisti Rai compresi, colpevole di aver raccontato solo menzogne: “Non esiste una sola prova che l’esercito israeliano abbia mitragliato civili inermi”. Superare a destra l’ufficio stampa di Netanyahu non è impresa da poco, ma proviamo a seguire il ragionamento. Dunque, se nessun milite dell’Idf ha sparato su civili palestinesi, cos’ha provocato così tante vittime nella Striscia di Gaza, molte delle quali rimaste sepolte dal crollo pressoché totale degli edifici? Una corretta informazione, Boccia concorderà, indagherebbe sulle ragioni: se non sono state le armi, allora è stato il calcestruzzo, presumiamo di pessima qualità. E proseguendo l’inchiesta, si scoprirebbe che quel cemento, negli anni, è stato fornito dall’israeliana Nesher cement enterprises (fonte: Whoprofits.org). Il che, gira che ti rigira, finisce per attribuire al governo israeliano una responsabilità oggettiva nella morte dei civili. E questo, mi associo al “vergogna” di Boccia, in effetti le reti pubbliche lo hanno omesso. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1636 di Internazionale, a pagina 80. Compra questo numero | Abbonati