“Mio padre voleva portare la sua seconda moglie, con cui aveva avuto una relazione prima di lasciare mia madre (dopo trentacinque anni di matrimonio), al funerale di mia mamma. Io ho ritenuto inopportuna la sua presenza: mia madre ha provato antipatia e rancore nei confronti di questa donna per tutta la vita, anche se in seguito si è a sua volta risposata. A me sembrava sbagliato che la nuova moglie di mio padre partecipasse alla cerimonia in ricordo di mia madre.

Quando l’ho detto a mio padre, lui lo ha riferito a sua moglie. A quanto sembra, lei si è sentita ‘ferita e confusa’, al punto che neppure mio padre ha partecipato al funerale, anche se con il tempo lui e mia madre avevano ristabilito un rapporto cordiale. Mio padre mi ha chiamato una sola volta dopo il funerale, chiedendomi di spiegargli di nuovo le mie ragioni perché voleva aiutare la moglie a capire. Il nostro rapporto si è talmente incrinato che hanno cancellato la cena di Natale con me, i miei fratelli e i nostri figli.

In realtà mio padre mi fa pena, perché penso che sua moglie lo stia costringendo a scegliere tra lei e noi. Lei avrebbe dovuto capire la delicatezza della circostanza e lasciare che mio padre fosse accanto ai figli per l’ultimo saluto alla loro madre e sua prima moglie. Nel corso degli anni abbiamo cercato di avere un buon rapporto con mio padre e la seconda moglie, ma quella era un’occasione in cui, secondo me, lei era semplicemente fuori posto.

Mi dispiace che lui sia arrabbiato con me, ma sono rimasta ferma sulla mia posizione perché penso di aver fatto la cosa giusta per mia madre. Come ha detto il suo secondo marito, mia madre non avrebbe voluto che quella donna fosse presente, e questo per me è abbastanza. Ho fatto bene o male?”.–Lettera firmata

Ai funerali le persone non sono mai molto razionali. Tu sentivi che tua madre non avrebbe voluto questa donna al suo funerale, e l’hai detto. Lei non sapeva che tua madre continuava a provare risentimento nei suoi confronti? E che, come si intuisce dalla tua lettera, questo vale anche per te? Se è così, è comprensibile che possa essere rimasta sconvolta nel venirlo a sapere. Potresti considerare la possibilità che neanche tu sia stata del tutto razionale.

Mi chiedo se hai veramente accettato la nuova vita di tuo padre, e se hai considerato i suoi sentimenti quando gli hai parlato. In ogni caso, dopo aver saputo di non essere la benvenuta, sono d’accordo che la nuova moglie di tuo padre avrebbe dovuto incoraggiarlo a partecipare al funerale da solo. Anche se lei giudicava scortese o immotivato il fatto di averle chiesto di restare a casa, i sentimenti di chi è in lutto meritano rispetto.

Forse si è sentita ferita non solo perché hai detto chiaro e tondo che la sua presenza non era gradita, ma anche perché tuo padre voleva partecipare. E magari si sente ancora in colpa per il suo ruolo nella fine del matrimonio dei tuoi genitori, cosa che rende in certa misura giustificato il tuo risentimento. Io chiederei a tuo padre di dirle che speri in un riavvicinamento e che capisci perché si è sentita ferita. Se lei gli vuole bene, probabilmente si renderà conto che non dovrebbe impedirgli di avere rapporti con i suoi figli.

(Traduzione di Gigi Cavallo)

Il consulente etico è una rubrica del New York Times Magazine su come comportarsi di fronte a un dilemma morale. Qui ci sono tutte le puntate.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it