Il 24 novembre una giudice federale ha annullato due incriminazioni volute da Donald Trump contro due suoi avversari politici, l’ex direttore dell’Fbi James Comey e la procuratrice generale di New York Letitia James.
Comey, 64 anni, era stato incriminato il 25 settembre e James, 67 anni, il 9 ottobre.
Durante la campagna elettorale delle ultime presidenziali Trump aveva più volte minacciato di vendicarsi di tutti quelli che considera nemici personali.
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Il 24 novembre la giudice federale ha invalidato la nomina di Lindsey Halligan, scelta da Trump come procuratrice del distretto orientale della Virginia per occuparsi di queste azioni legali, pronunciando quindi l’archiviazione dei due procedimenti.
A settembre Trump aveva spinto alle dimissioni il procuratore del distretto, sostituendolo immediatamente con Halligan, una consigliera della Casa Bianca.
La giudice ha respinto in particolare le argomentazioni del governo secondo cui la procuratrice generale degli Stati Uniti Pam Bondi avrebbe legittimato “retroattivamente” le azioni di Halligan.
“Questo è chiaramente inammissibile perché altrimenti il governo potrebbe mandare chiunque, che sia avvocato o meno, davanti a un gran giurì per ottenere un’incriminazione, ottenendo poi una legittimazione a posteriori”, ha sottolineato.
Tuttavia, la giudice ha autorizzato il dipartimento della giustizia a presentare nuovi atti d’accusa per entrambi i casi, precisando però che per quanto riguarda Comey i fatti contestati risultano prescritti dalla fine di settembre.
“Presenteremo tutti i ricorsi possibili affinché James e Comey rispondano delle loro azioni illecite”, ha affermato Bondi durante una conferenza stampa.
Comey e James hanno invece accolto con favore la decisione della giudice.
“Questa decisione chiarisce che il presidente degli Stati Uniti non può usare il dipartimento della giustizia per attaccare i suoi nemici politici”, ha dichiarato Comey.
James si è detta “incoraggiata da questa vittoria”, aggiungendo che non si farà “intimidire da accuse infondate”.
A settembre Trump aveva fatto pubblicamente pressione su Bondi, esprimendo stupore sul suo social network Truth Social per il fatto che Comey e James non fossero ancora stati incriminati.
Comey era stato incriminato per ostruzione alla giustizia e dichiarazioni false in relazione a una sua testimonianza orale al senato nell’ambito di un’inchiesta dell’Fbi su presunti legami tra la Russia e la campagna elettorale di Trump per le presidenziali del 2016.
James era invece accusata di false dichiarazioni per ottenere un prestito bancario.