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I 10 novembre la banca britannica Barclays ha stretto un accordo con Amazon per offrire servizi di acquisto e pagamento personalizzati in Germania. All’annuncio non è stata prestata molta attenzione, ma gli investitori e le autorità di vigilanza dovrebbero farlo. Quest’accordo è un minuscolo ma insolitamente visibile segnale della frenetica corsa delle banche e delle aziende tecnologiche all’uso dei dati e dell’intelligenza artificiale nella finanza. In sostanza, la Barclays e Amazon sfrutteranno i dati e gli algoritmi per approvare un credito e prevedere i servizi che i clienti potrebbero desiderare. Quello che succederà in questa corsa all’intelligenza artificiale potrebbe determinare quali saranno i futuri dominatori del settore e i prossimi rischi.

Jack Ma, fondatore dell’azienda finanziaria Ant e del colosso cinese del commercio online Alibaba, è stato uno dei primi a intuire le potenzialità dell’intelligenza artificiale nella finanza. La Ant usa i dati sull’attività online dei consumatori e delle aziende per prevedere il rischio di credito (cioè la capacità di ripagare il debito) e offrire servizi personalizzati. In teoria potrebbe essere un modo per “democratizzare la finanza”, come ha osservato Mark Carney, ex governatore della Banca d’Inghilterra. In sostanza, queste innovazioni dovrebbero permettere alle aziende finanziarie di offrire “più scelta, servizi più mirati e una più accurata determinazione del prezzo”. Dovrebbero anche ridurre i costi di finanziamento delle imprese. Gestite in modo corretto, potrebbero anche aiutare le autorità di vigilanza a individuare con più facilità le frodi e monitorare meglio le condizioni delle banche.

Tuttavia i rischi sono enormi. Uno potrebbe essere la tendenza dei programmi d’intelligenza artificiale ad accogliere pregiudizi, compreso il razzismo, nel processo decisionale. Un altro riguarda la privacy. Un terzo è legato alla normativa antitrust: dal momento che disporre di un’enorme banca dati offre un netto vantaggio nel campo dell’intelligenza artificiale, le aziende principali potrebbero aumentare ancora di più il loro potere. Un quarto problema è la tendenza a fare gregge: poiché i programmi d’intelligenza artificiale sono spesso costruiti su basi simili, il loro uso potrebbe ridurre la diversità e indebolire il sistema finanziario nel suo complesso.

Quattro idee

Il problema più grosso tuttavia è la mancanza di trasparenza. “L’impossibilità d’interpretare o rivedere i meccanismi decisionali dell’intelligenza artificiale potrebbe diventare un rischio di sistema”, sottolinea un documento del Financial stability board. Allora cosa fare? Un’idea ovvia, e comoda per i politici, potrebbe essere schiacciare il pulsante “pausa”. È quello che ha fatto la Cina con la Ant, bloccando il collocamento in borsa dell’azienda.

Tuttavia non sarà facile ricacciare il genio dell’intelligenza artificiale nella lampada. Né, alla luce dei possibili benefici, è per forza una buona idea. Sarebbe meglio fare queste quattro cose. Primo, le aziende finanziare che usano l’intelligenza artificiale devono essere regolamentate. Secondo, le autorità di vigilanza devono collegare tra loro due settori finora separati: sono pochissime le persone che s’intendono sia d’intelligenza artificiale sia di finanza. Terzo, non si può affidare la creazione e il controllo della finanza che usa l’intelligenza artificiale a semplici fanatici della tecnologia, meglio che se ne occupino persone con una visione complessiva delle loro conseguenze sulla società. Quarto, l’opinione pubblica deve fare attenzione a quello che sta succedendo invece di lasciare che se ne occupino solo i tecnici.

Non sarà facile, perché l’intelligenza artificiale è difficile da capire. Tuttavia gli anni duemila hanno dimostrato cosa succede quando dei fanatici della tecnologia con i paraocchi impazzano nel mondo della finanza e i politici li ignorano. Non deve succedere di nuovo. Se pensate che la crisi del 2008 sia stata brutta, provate a immaginarne una che si muove più velocemente e arriva più lontano grazie all’intelligenza artificiale. Non fosse altro che per paura dovremmo aprire subito un dibattito politico. ◆ gim

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Questo articolo è uscito sul numero 1389 di Internazionale, a pagina 115. Compra questo numero | Abbonati