Alle olimpiadi della scuola elementare di mio figlio è successo che non c’era nessuno a vedere un suo compagno, e non era la prima volta (a quanto pare uno zio che doveva venire non si è presentato). Lui si è messo a piangere e noi abbiamo cercato di consolarlo, ma cosa possiamo fare per non farlo succedere di nuovo? –Vincenzo
Quando abitavo a Londra, ogni volta che i miei figli facevano una recita o un saggio davanti ai genitori, prima che cominciasse lo spettacolo la maestra faceva entrare i bambini sul palco e gli diceva: “Ora trovate la vostra mamma o papà e salutateli per bene, così poi possiamo concentrarci sulla recita. Li avete trovati tutti?”. Io temevo sempre che qualche genitore avesse fatto tardi o non si fosse presentato e che il bambino fosse costretto ad ammettere davanti a tutti che per lui non c’era nessuno. L’episodio che racconti quindi mi fa stringere il cuore. Secondo me è importante prima di tutto parlare con la maestra e sapere se lei è a conoscenza del motivo per cui quei genitori non vengono a vedere il figlio. Se la maestra non ne sa nulla, allora potete decidere di mettervi in contatto con i genitori per raccontare l’accaduto, così saranno loro a spiegarvi il motivo della loro assenza: magari non avevano capito quanto fosse importante essere lì a fare il tifo quel giorno oppure fanno un lavoro che non gli permette di assentarsi o, chissà, può essere che si fidavano ciecamente di quello zio che poi non si è presentato. In ogni caso, visto che parte da un gesto di attenzione, spero che un vostro interessamento sarà apprezzato.
daddy@internazionale.it
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it
Questo articolo è uscito sul numero 1618 di Internazionale, a pagina 16. Compra questo numero | Abbonati