Ammetto di avvertire ancora un certo disagio nel ritrovarmi a interagire con le pubblicazioni discografiche della Luiss University Press e ora anche con la sua neonata etichetta: si chiama Baccano, è ideata e diretta da Daniele Rosa e si avvale della curatela di Toni Cutrone, in arte Mai Mai Mai, che partecipa anche alle prime tre pubblicazioni tematiche dedicate alla Sicilia: I racconti di Aretusa di Lino Capra Vaccina e, appunto, Mai Mai Mai; La macchia di Go Dugong e Alfio Antico; e Senza titolo di Maria Violenza & Irtumbrada & Tropicantesimo.

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Sono scelte di alta suggestione formale e grande serietà “fisica”, dischi che traducono collaborazioni emerse in contesti live in cui ci si reinterpreta a vicenda in base agli impulsi di un istante; scelte che contribuiscono a rendere ancora più nitida la costellazione dei nuovi cantici del sud Italia di cui questi artisti rappresentano una delle espressioni migliori, perché la loro appartenenza è ripensata tramite lo studio. È interessante anche l’idea di procedere per installazioni e movimenti, facendo uscire questi lavori (in vinile e in digitale) in piccole collane. Sarà deformazione personale, ma dopo essermi occupata del mecenatismo culturale (dell’ossessione?) delle grandi aziende per il meridione nel secondo dopoguerra, mi viene più semplice accostare i tentativi di ricerca delle nuove frontiere portati avanti dalla Luiss Press ai propositi di quella classe dirigente, più che al modello laico e anglosassone a cui la casa editrice s’ispira. Sono storie che acquisiranno inevitabilmente un’altra luce con il tempo, per ora restano queste tre uscite di valore. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1612 di Internazionale, a pagina 84. Compra questo numero | Abbonati