Il presidente ultraliberista argentino Javier Milei ha ottenuto un’importante vittoria nelle elezioni legislative di metà mandato del 26 ottobre, che gli permetterà di portare avanti il suo programma di riforme. Il suo partito, La libertad avanza (Lla), ha infatti avuto più del 40 per cento dei voti.
“Queste elezioni confermano il mandato che abbiamo ricevuto nelle presidenziali del 2023 e ci permettono di proseguire sulla strada delle riforme”, ha dichiarato trionfante Milei nel suo quartier generale elettorale in un hotel di Buenos Aires.
Il risultato del voto, che smentisce molti sondaggi, è un enorme sollievo per il governo dopo che le incertezze preelettorali avevano messo l’economia argentina e la sua moneta sotto forte pressione, convincendo il presidente statunitense Donald Trump, alleato di Milei, a intervenire con promesse di aiuti fino a 40 miliardi di dollari.
“Congratulazioni al presidente Javier Milei per la sua schiacciante vittoria in Argentina. Sta facendo un lavoro formidabile!”, ha dichiarato Trump sul suo social network Truth Social.
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La libertad avanza ha ottenuto il 40,7 per cento dei voti a livello nazionale, secondo i risultati ufficiali con il 97 per cento delle schede scrutinate, quasi triplicando la base parlamentare, senza però raggiungere la maggioranza assoluta.
Secondo alcune stime, i deputati di Lla passeranno da 37 a 101 (su 257) e i senatori da sei a 20 (su 72).
L’obiettivo di Milei era di ottenere almeno un terzo dei seggi alla camera dei deputati per avere un potere di veto sulle leggi di iniziativa parlamentare. Nelle ultime settimane i deputati avevano più volte approvato provvedimenti aggirando questo veto.
Il tasso di partecipazione è stato del 67,9 per cento, uno dei più bassi dal ritorno della democrazia nel paese nel 1983.
“Quella di Milei è una vittoria schiacciante e sorprendente”, ha dichiarato all’Afp il politologo Sergio Berensztein. “Gli elettori hanno dato un forte sostegno al presidente. Ora avrà l’opportunità di dimostrare che, con un parlamento più favorevole, è in grado di mantenere le sue promesse, in particolare quella di sconfiggere l’inflazione entro la metà del 2026”.
Dall’inizio della presidenza di Milei, nel dicembre 2023, l’inflazione è scesa da più del 200 per cento al 31,8 per cento e i conti pubblici sono tornati in equilibrio.
Tuttavia, nello stesso periodo sono stati persi duecentomila posti di lavoro e la crescita economica ha rallentato, con una contrazione dell’1,8 per cento nel 2024.
 
			 
            
                     
                     
                     
                     
	                 
	                 
	                 
            