Uno dei più pericolosi criminali dell’Ecuador, il narcotrafficante “Fito”, è stato arrestato il 25 giugno dopo un anno e mezzo di latitanza, ha annunciato il presidente Daniel Noboa, che sta conducendo un’offensiva contro la criminalità organizzata.

Leader dei Los Choneros, una delle principali bande criminali del paese, che controlla in particolare il traffico di cocaina, Fito è stato anche associato all’assassinio, nell’agosto 2023, di uno dei principali candidati alle elezioni presidenziali ecuadoriane, Fernando Villavicencio.

Il narcotrafficante, il cui vero nome è José Adolfo Macías, 45 anni, è stato arrestato durante un’operazione delle forze di sicurezza a Manta, 350 chilometri a sudovest di Quito.

In un video il ministro dell’interno John Reimberg ha precisato che Fito è stato arrestato “durante un’operazione di dieci ore condotta con grande precisione e senza perdite di vite umane”.

Il narcotrafficante era nascosto in un bunker, accessibile sollevando una lastra del pavimento di una residenza di lusso.

È stato poi trasferito nella prigione di massima sicurezza La Roca a Guayaquil.

Il governo ecuadoriano aveva offerto una ricompensa di un milione di dollari per qualunque informazione decisiva per la sua cattura.

Fito era evaso nel gennaio 2024, con la complicità di alcuni agenti, da una prigione di Guayaquil in cui stava scontando una condanna a 34 anni di reclusione per criminalità organizzata, traffico di droga e omicidio.

La sua evasione aveva scatenato un’ondata di violenze senza precedenti che aveva causato decine di morti nel paese, con rivolte in varie prigioni e scontri nelle strade.

Noboa aveva reagito proclamando il “conflitto armato interno” e schierando l’esercito contro le bande criminali.

Il 25 giugno il presidente ha riferito di aver avviato le procedure per “l’estradizione di Fito negli Stati Uniti”, dove la procura di New York vorrebbe processarlo per traffico di droga e armi.

Vari gruppi criminali sono attualmente attivi in Ecuador, paese che negli ultimi anni è diventato un importante centro logistico per le spedizioni di cocaina, prodotta in Perù e in Colombia, verso gli Stati Uniti e l’Europa.

Dall’inizio dell’anno quasi quattromila persone sono state uccise nel paese.