Il 24 giugno la difesa civile palestinese ha affermato che almeno 46 persone sono state uccise dall’esercito israeliano vicino a due centri per la distribuzione di aiuti umanitari nel centro e nel sud della Striscia di Gaza.
“I corpi di ventuno persone e circa 150 feriti sono stati trasferiti in ospedale dopo che le forze d’occupazione israeliane hanno aperto il fuoco contro un gruppo di persone in attesa degli aiuti umanitari sulla strada Salah al Din, tra il corridoio di Netzarim e il ponte sul Wadi Gaza”, ha dichiarato all’Afp Mahmoud Bassal, il portavoce della difesa civile.
Poche ore dopo la difesa civile ha riferito che altre venticinque persone sono state uccise vicino a un centro per la distribuzione di aiuti a Rafah, nel sud del territorio.
I centri sono gestiti dalla Gaza humanitarian foundation (Ghf), una fondazione sostenuta da Israele e dagli Stati Uniti, e contestata dalle Nazioni Unite e dalle ong.
Alla fine di maggio Israele aveva parzialmente allentato il blocco totale che aveva imposto alla Striscia di Gaza all’inizio di marzo e che aveva causato gravi carenze di cibo, medicinali e altri beni di prima necessità.
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Le Nazioni Unite hanno reagito all’ennesima strage denunciando un “crimine di guerra” ed esortando l’esercito israeliano a “smettere di sparare sulle persone in cerca di cibo”.
“Usare la distribuzione di cibo a scopi militari è un crimine di guerra”, ha affermato l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani.
“L’attuale distribuzione di aiuti umanitari a Gaza, affidata alla Ghf, è un abominio”, ha dichiarato invece Philippe Lazzarini, direttore dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa), durante una conferenza stampa a Berlino.
“Il sistema attuale è un abominio che umilia e degrada persone disperate. È una trappola mortale, che costa più vite di quante ne salvi”, ha aggiunto.
Le Nazioni Unite e le ong umanitarie rifiutano di collaborare con la Ghf, accusata di essere al servizio d’Israele.
Secondo il ministero della salute di Hamas, dalla fine di maggio 467 persone sono state uccise dall’esercito israeliano mentre cercavano di raggiungere i centri della Ghf.