Il 15 giugno il presidente statunitense Donald Trump ha ordinato nuove operazioni antimmigrazione a Los Angeles, Chicago e New York nell’ambito del “più grande piano di espulsioni di massa nella storia degli Stati Uniti”, prendendo volutamente di mira “città amministrate dalla sinistra radicale”.
“Dobbiamo raddoppiare gli sforzi per arrestare ed espellere gli immigrati irregolari che vivono nelle più grandi città statunitensi, in particolare Los Angeles, Chicago e New York”, ha dichiarato sul suo social network Truth Social. “Queste e altre città sono il cuore del potere democratico”.
Le espulsioni di massa degli immigrati irregolari sono una delle priorità del secondo mandato di Trump, che in campagna elettorale si era impegnato a combattere “un’invasione di criminali stranieri”. Tuttavia, dopo l’insediamento è andato anche oltre, prendendo di mira immigrati latinoamericani essenziali per vari settori economici.
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Cosa succede negli Stati Uniti. A cura di Alessio Marchionna. Ogni domenica.
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Le ripetute operazioni degli agenti della United States immigration and customs enforcement (Ice) a Los Angeles hanno scatenato un’ondata di proteste, a volte violente, alla quale il presidente ha risposto schierando quattromila membri della guardia nazionale e settecento marines, sfidando il governatore della California Gavin Newsom.
Come New York, Chicago, San Francisco e Seattle, Los Angeles è una cosiddetta “città santuario”, in cui le autorità rifiutano di collaborare con l’Ice.
Il 14 giugno, mentre Trump assisteva a una grande parata militare a Washington, centinaia di migliaia di persone sono scese in piazza nella seconda città degli Stati Uniti sotto lo slogan “No kings”, denunciando quella che considerano una deriva autoritaria del presidente.
Su Truth Social Trump ha affermato che “ogni giorno i coraggiosi agenti dell’Ice sono sottoposti a violenze e aggressioni, e sono anche minacciati da politici democratici di estrema sinistra”.
“Questi politici hanno problemi mentali, odiano il nostro paese e vogliono distruggere le nostre città, e se non li fermeremo ci riusciranno!”, ha dichiarato, aggiungendo che “sono favorevoli alle frontiere aperte, alle persone trasngender e agli uomini che praticano sport femminili”.
“Ma niente e nessuno c’impedirà di portare a termine la nostra missione”, ha concluso.
Intanto, il 15 giugno la sindaca democratica di Los Angeles Karen Bass ha riferito che il coprifuoco notturno resterà in vigore “per almeno altri due giorni”.
“Non sappiamo quanti altri raid antimmigrazione ci saranno, ma sappiamo che ogni volta che ce n’è uno cresce la rabbia in città”, ha aggiunto.