Suzhou è considerata per molte ragioni una delle città più belle della Cina; una è la sua somiglianza con Venezia, ricca di canali e tradizioni. Inoltre nel 2014 questa città sulle rive del fiume azzurro (Chang Jiang) e del lago Tai ha ricevuto il Lee Kuan Yew world city prize, un premio internazionale istituito nel 2009 e assegnato ogni due anni all’amministrazione che ha contribuito maggiormente alla creazione di comunità urbane vivibili e sostenibili.

Suzhou ha più di sessanta giardini e 2.500 anni di storia. È una delle città più antiche sul Chang Jiang e una delle più belle dal punto di vista architettonico. Un proverbio cinese dice che se in cielo c’è il paradiso sulla Terra ci sono Suzhou e Hangzhou. Già nel 1200 Marco Polo la descrisse come una città con tante somiglianze con Venezia. A quanto pare fu colpito dal commercio e dall’artigianato, in particolare quello della seta, che qui è prodotta in una delle fabbriche più antiche del mondo, di solito aperta al pubblico ma ora in ristrutturazione. La Suzhou yishang silk manufacture factory, che ha più di cent’anni di storia, quando è aperta permette di osservare da vicino i minuscoli bachi e i loro bozzoli, il processo del loro allevamento, la selezione dei bozzoli e la produzione di questo tessuto apprezzato in tutto il mondo. Inoltre si può ammirare una grande varietà di capi di abbigliamento e altri articoli in seta realizzati ai giorni nostri.

Tante cose da scoprire

La produzione a Suzhou di questo tessuto risale a 4.700 anni fa. Nel 1958 a Wuxing, nei pressi del lago Tai, furono scoperti antichi frammenti di seta del neolitico a dimostrazione del fatto che Suzhou è stata la culla in Cina di questo tessuto. Fu il centro della produzione di questa particolare fibra tessile nel paese durante le dinastie Tang (dal 618 al 907 dopo Cristo) e Song (dal 960 al 1297), poi durante le dinastie Ming (dal 1368 al 1644) e Qing (dal 1644 al 1912). Qui era prodotta la maggior parte dei tessuti di seta di alta qualità destinati alle famiglie reali. In alternativa alla fabbrica si può visitare il museo della seta di Suzhou, vicino alla pagoda Beisi, nel distretto di Gusu, il primo del genere in Cina. Il tema principale è la via della seta.

Ci vogliono due o tre giorni per visitare Suzhou, perché è una città storica con tante cose da scoprire. È stata costruita nel 514 avanti Cristo e ha il fascino classico dello Jiangnan, la sua regione, che ha giardini e città sull’acqua tra i più famosi della Cina. La loro origine risale al giardino reale, del sesto secolo avanti Cristo. Si dice che sia una delle meraviglie del mondo, ma le città sull’acqua come Tongli e Zhouzhuang non sono da meno. In città si può scegliere tra 69 giardini classici. Uno dei più belli è quello del Maestro delle reti (Wang shi yuan), nel distretto di Cang­lang. L’area è divisa in tre zone: quella residenziale, il giardino centrale e i giardini interni. A renderli così interessanti è la perfetta combinazione tra architettura, paesaggio, fiori, alberi, sculture e dipinti.

Un altro giardino molto visitato è quello dell’Umile amministratore (Zhuozheng yuan), pieno di stagni, ponti, sentieri e alberi. Un luogo tranquillo e ricco di storia. È uno dei quattro giardini classici più importanti del paese: gli altri tre sono il Palazzo d’estate (Yihe yuan) a Pechino, il complesso turistico di Chengde e il giardino Persistente (Liu yuan) a Suzhou. Quello dell’Umile amministratore fu costruito nel 1509 dall’antico censore imperiale. Da allora è stato modificato e ricostruito più volte. Oggi è un monumento protetto dallo stato.

Altri due giardini da visitare sono quelli del Dolce oziare (Liu yuan) e della Foresta dei leoni (Shizilin yuan). Il primo è un antico giardino privato di più di 23mila metri quadrati nello stile della dinastia Qing, simbolo della sua eccellenza architettonica. Il secondo, costruito nel 1342, è considerato l’esempio dei giardini della dinastia Yuan.

Seimila imbarcazioni

Un altro luogo caratteristico della Venezia cinese è la collina della tigre, che ha più di 2.500 anni di storia. È un luogo famoso perché ospita tra l’altro la pagoda inclinata, che non ha nulla a che fare con la torre di Pisa: è più antica e ha un’architettura diversa, sette piani e otto lati ed è costruita in mattoni a doppia parete. Nello strato intermedio tra le due pareti sono stati trovati dei reperti preziosi esposti nel museo della città. Il museo, opera dell’architetto Ieoh Ming Pei, ospita più di quattromila reperti storici dell’antica regione di Suzhou, oltre a essere il posto giusto per chi è interessato alla ceramica e all’artigianato.

Per quanto riguarda i canali, il più importante della zona è quello grande di Suzhou, che si trova nel bacino del lago Tai e fa parte del Gran canale di Jiangnan, che va da Zhenjiang a nord fino a Hangzhou a sud. Attraversa il centro di Suzhou e copre il 4,5 per cento del grande canale Pechino-Hangzhou. Lo scavo cominciò nel periodo delle primavere e degli autunni (dal 770 al 453 av anti Cristo) e fu completato alla metà della dinastia Tang (dal 618 al 907 dopo Cristo). Oggi ci navigano più di seimila imbarcazioni. Lungo il canale ci sono vari monumenti, come la porta Xu, la porta Chang o la via Shantang, un antico viale costruito nell’852 che conserva ancora case antiche dove si vende cibo locale e artigianato. Un vero e proprio viaggio nel passato. L’area di Suzhou è famosa per le città sull’acqua. I più visitati sono Tongli e Zhouzhuang. Il primo ha più di mille anni di storia ed è ricco di edifici antichi e cultura popolare, come il giardino Tuisi e il palazzo Gengle. Zhouzhuang è considerata la città sull’acqua più importante della Cina. Durante la visita non bisogna perdersi i ponti gemelli o la residenza Shen. ◆ fr

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Questo articolo è uscito sul numero 1632 di Internazionale, a pagina 76. Compra questo numero | Abbonati