Accade a Salem è un albo illustrato particolare, molto adulto. Parla di uno dei processi misogini più famosi della storia, in cui molte donne furono condannate per stregoneria. Di quel processo si è scritto, detto, visto molto. Ma l’albo di Jonah Winter e Brad Holland (tradotto magistralmentre da Guia Risari) è il tentativo di rileggere quei terribili fatti in chiave moderna. Una lettura che si mette dalla parte delle donne. E quel “potrebbe accadere ovunque” con cui si apre il libro parla molto di noi oggi, dei femminicidi, delle violenze diffuse. Lo fa con disegni evocativi, crudi. E così siamo presi dal vortice del blu, del giallo, del rosso della casacca di Tituba, la schiava nera coinvolta nella follia. I colori sono accesi ed è come se ogni donna urlasse la propria presenza nonostante la barbarie maschilista che si sta abbattendo sui loro corpi. Ci viene mostrato come basta una diceria, una parola storta, per portare una donna alla morte. E ogni morte è la testimonianza di un martirio. Non sono streghe, ma martiri, donne uccise allora, echi delle donne uccise oggi. Sfogliando le pagine dell’albo si rimane senza parole. L’ultima parola che non sveleremo racchiude il senso assoluto di un lavoro che è un’opera d’arte e insieme un potente manifesto femminile.
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Questo articolo è uscito sul numero 1614 di Internazionale, a pagina 84. Compra questo numero | Abbonati