Sarebbe stato preferibile che non tanto l’ironia della storia, ma almeno l’ironia della storiella, avesse fatto di Enrico Letta il nuovo presidente del consiglio. Disgraziatamente non è accaduto e pazienza. Letta segretario del Pd fa comunque sorridere di compiacimento e la insensata partitucola a scacchi in piena pandemia è stata istruttiva. Mossetta pseudolungimirante dietro mossetta pseudolungimirante, oggi troviamo in buona posizione sia il Conte ex defenestrato, sia il Letta ex esiliato, entrambi ben istruiti e di buone maniere, entrambi maltrattati da mestatori e maramaldi, entrambi disposti a pugnare insieme a Draghi contro quelli che usano il cacciavite non per aggiustare ma per sgangherare. I moltissimi che avevano organizzato, messo in atto e festeggiato lo scacco matto devono sempre più riconoscere che la partita continua, e sono già all’opera per mettere zizzania. È incredibile come ci siano aree non certo retrive che si sentono più al sicuro con un governo Draghi che civilizzi la destra e ne prepari l’avvento, che con un governo Draghi che assecondi una sinistra rifondata. Evidentemente pare sicuro che, una volta al voto, la destra piena stravincerà, e allora è bene corteggiarla subito. Ma se la nostra mezza sinistra, invece di limitarsi solo a mandare nei talk show due simpatici gentiluomini, corresse sul serio d’urgenza a essere sinistra vera?

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Questo articolo è uscito sul numero 1401 di Internazionale, a pagina 14. Compra questo numero | Abbonati