L’8 o ttobre il parlamento europeo ha approvato con 355 voti a favore e 247 contrari la proposta che vieta l’uso di alcune denominazioni – per esempio “hamburger vegetariano” e “bistecca di soia” – per indicare alimenti che non contengono carne, per evitare di “creare confusione” tra i consumatori. Prima che la proposta sia recepita dalle legislazioni dei 27 paesi dell’Unione dovranno esprimersi il consiglio europeo e la Commissione. Il voto è il risultato delle pressioni esercitate dalla lobby agricola del continente, che da anni chiede ai funzionari europei di frenare quello che definisce un uso improprio dei termini associati ai tagli di carne o all’origine animale: anche cotoletta, salsiccia, tuorlo e albume devono essere usati “esclusivamente per prodotti contenenti carne”, definita come “le parti commestibili degli animali”. Come nota il quotidiano olandese Nrc “è la seconda volta in cinque anni che il parlamento europeo vota sulle alternative vegetariane alla carne. Nel 2020 la proposta fu respinta, mentre fu adottata una proposta per vietare il termine ‘latte’ per le alternative vegetali come la soia o il cocco. Infatti nell’Unione la denominazione ‘latte d’avena’ non è ammessa: la confezione deve riportare la dicitura ‘bevanda d’avena’”.
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Questo articolo è uscito sul numero 1636 di Internazionale, a pagina 32. Compra questo numero | Abbonati