Il 1 dicembre la Casa Bianca ha affermato che è stato l’ammiraglio Frank Bradley, sotto l’autorità del segretario della difesa Pete Hegseth, a ordinare a settembre l’uccisione dei sopravvissuti di un primo attacco a una presunta imbarcazione di narcotrafficanti nel mar dei Caraibi, un atto la cui legalità è apertamente messa in discussione negli Stati Uniti.
Washington, che sostiene di essere in guerra contro i cartelli della droga, ha rafforzato a partire da agosto il suo contingente militare nel mar dei Caraibi, schierando anche la più grande portaerei del mondo, una decisione che ha aggravato le tensioni con il Venezuela.
Il 2 settembre undici persone erano morte in un duplice attacco statunitense in acque internazionali contro una presunta imbarcazione di narcotrafficanti ai Caraibi. Era stato il primo di una ventina di attacchi, in cui sono state uccise 83 persone.
|
Iscriviti a Americana |
Cosa succede negli Stati Uniti. A cura di Alessio Marchionna. Ogni domenica.
|
| Iscriviti |
|
Iscriviti a Americana
|
|
Cosa succede negli Stati Uniti. A cura di Alessio Marchionna. Ogni domenica.
|
| Iscriviti |
La settimana scorsa il Washington Post aveva rivelato che due sopravvissuti al primo attacco, aggrappati alla loro barca in fiamme, erano stati uccisi in un secondo attacco, autorizzato da Hegseth.
Il Pentagono aveva reagito smentendo la ricostruzione del quotidiano.
Ma il 1 dicembre la Casa Bianca ha confermato che Hegseth aveva dato il via libera all’ammiraglio Bradley. “Il comandante delle operazioni speciali (Bradley, ndr) ha agito nell’ambito delle sue prerogative e in conformità con la legge per garantire la distruzione dell’imbarcazione”, ha dichiarato la portavoce Karoline Leavitt.
“Sostengo Bradley e le decisioni che ha preso durante la missione del 2 settembre e in tutte quelle successive”, ha affermato Hegseth sul social network X, definendo l’ammiraglio “un eroe americano”.
Ma queste parole non hanno spento le polemiche, alimentate anche da alcuni eletti repubblicani.
“Vogliono solo proteggere Pete”, ha dichiarato al Washington Post un alto responsabile militare che ha chiesto di rimanere anonimo.
“Alla fine scopriremo cos’è successo davvero”, ha promesso ai giornalisti il repubblicano Roger Wicker, presidente della commissione per le forze armate del senato, che ha avviato un’indagine sulla vicenda.
“Sia repubblicani sia democratici sono arrivati alla conclusione che si è trattato di un atto illegale, oltre che profondamente immorale”, ha dichiarato alla Cnn il senatore democratico Chris Murphy.
Il duplice attacco del 2 settembre sembra in effetti contravvenire al manuale del Pentagono sul diritto di guerra, in base al quale l’ordine di sparare su dei naufraghi è chiaramente illegale.
Il 10 novembre l’alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Türk, aveva messo in dubbio la legalità degli attacchi, citando “forti indizi che si tratti di esecuzioni extragiudiziali”.