Nella notte tra il 16 e il 17 novembre venticinque ragazze sono state rapite da uomini armati nel dormitorio di una scuola secondaria nello stato di Kebbi, nel nordovest della Nigeria, dove i rapimenti a scopo di estorsione sono piuttosto frequenti.
L’episodio ricorda il rapimento nel 2014, da parte del gruppo jihadista Boko haram, di circa trecento studenti a Chibok, nello stato nordorientale di Borno, che aveva innescato una campagna internazionale chiamata “Bring back our girls” (Riportateci le nostre ragazze). Da allora i rapimenti di massa sono un motivo di preoccupazione in Nigeria.
“Un gruppo di banditi con armi sofisticate ha dato l’assalto alla scuola secondaria pubblica femminile di Maga”, ha affermato la polizia in un comunicato, precisando che “venticinque studenti” sono state rapite e portate in una località sconosciuta.
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Il vicedirettore dell’istituto, Hassan Makuku, è stato ucciso dai banditi, mentre un membro del personale, Ali Shehu, è rimasto ferito a una mano.
La polizia ha precisato che è in corso un’operazione nelle foreste della zona, a cui partecipano anche militari e membri di gruppi di autodifesa per “trovare le ragazze e arrestare gli autori di quest’atto ignobile”.
Secondo un rapporto dei servizi segreti, “a novembre lo stato di Kebbi ha registrato un picco di criminalità, e in particolare di rapimenti”, mentre “i banditi si nascondono principalmente nelle foreste del vicino stato di Zamfara”.
Si tratta del secondo rapimento di massa di studenti nello stato di Kebbi in quattro anni. Nel 2021 un gruppo di banditi aveva rapito più di cento alunne e alcuni membri del personale del Federal government college (Fgc) di Yauri, uccidendo un poliziotto e ferendo un insegnante.
Le ragazze erano state poi liberate un po’ alla volta nel corso degli anni, ma alcune erano state costrette a sposarsi ed erano tornate nei villaggi d’origine con dei bambini.
Negli stati del centro e del nordovest della Nigeria sono attive da anni bande criminali che le autorità definiscono genericamente “banditi”.
Le violenze, inizialmente legate a dispute tra allevatori e agricoltori, si sono poi trasformate in scontri legati alla criminalità organizzata, con alcune bande che hanno assunto il controllo di comunità rurali isolate.
La recente comparsa nel nordovest della Nigeria, e in particolare negli stati di Kebbi e Sokoto, di un nuovo gruppo jihadista, chiamato Lakurawa, ha aggravato ulteriormente la situazione.