Il 17 ottobre la giustizia libanese ha ordinato la liberazione di Hannibal Gheddafi (uno dei figli dell’ex leader libico Muammar Gheddafi), detenuto da dieci anni senza processo, in cambio di una cauzione da undici milioni di dollari.
Il suo avvocato, Laurent Bayon, di nazionalità francese, ha informato l’Afp che presenterà ricorso contro la cauzione, in quanto il suo cliente non disporrebbe della somma a causa delle sanzioni internazionali contro il clan dell’ex dittatore libico.
La giustizia libanese sperava di ottenere da Hannibal Gheddafi, 49 anni, informazioni sulla misteriosa scomparsa in Libia del leader sciita libanese Musa al Sadr nel 1978, di cui accusa Muammar Gheddafi.
All’epoca Hannibal Gheddafi aveva solo due anni.
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“Il giudice istruttore incaricato del caso del rapimento e della scomparsa di Musa al Sadr ha autorizzato il rilascio di Hannibal Gheddafi in cambio di una cauzione da undici milioni di dollari”, ha dichiarato all’Afp un funzionario giudiziario libanese.
Secondo questo funzionario, che ha chiesto di restare anonimo, Gheddafi non potrà però lasciare il paese.
“Il rilascio su cauzione è assolutamente inammissibile in un caso come questo di detenzione arbitraria. Presenterò ricorso”, ha dichiarato all’Afp Bayon, ricordando che il suo cliente è “sottoposto a sanzioni internazionali”.
“Dove potrebbe mai trovare undici milioni di dollari?”, ha aggiunto.
L’intervento di Human rights watch
Muammar Gheddafi era stato catturato e ucciso durante la prima guerra civile in Libia, nel 2011, insieme a tre dei suoi figli.
Hannibal Gheddafi, che negli anni duemila aveva avuto problemi legali in Francia e in Svizzera, era poi fuggito in Siria per raggiungere la moglie, una modella libanese.
Era stato poi attirato in territorio libanese dai membri di un gruppo armato legati al figlio di uno stretto collaboratore di Al Sadr, anche lui scomparso in Libia nel 1978. Le autorità libanesi avevano poi arrestato Gheddafi, salvandolo dai suoi rapitori.
Nell’agosto scorso l’ong Human rights watch (Hrw) aveva chiesto la liberazione di Hannibal Gheddafi, definendo la sua prolungata detenzione il frutto di “accuse apparentemente infondate”.