Il 14 ottobre decine di migliaia di persone hanno partecipato a una manifestazione a Bruxelles per protestare contro i “drastici” tagli di bilancio proposti dal governo guidato dal conservatore fiammingo Bart De Wever.

La giornata di mobilitazione nazionale, indetta da una coalizione sindacale, si è svolta mentre sono in corso le ultime trattative tra i partiti sulla legge di bilancio, e ha causato gravi disagi, in particolare nel settore aereo e in quello dell’istruzione.

Secondo la polizia, 80mila persone hanno partecipato alla manifestazione nella capitale belga.

“Il governo sta portando avanti un progetto brutale, un attacco in piena regola allo stato sociale e ai servizi pubblici, e più in generale alla solidarietà”, ha affermato in un comunicato la coalizione sindacale.

“Un’intera generazione non accetta che in appena sei mesi venga distrutto ciò che i nostri genitori e nonni hanno impiegato decenni a costruire”, ha dichiarato Thierry Bodson, presidente del sindacato socialista Fgtb.

Il primo ministro Bart De Wever, in carica da febbraio, ha già fatto approvare un tetto massimo di due anni per i sussidi di disoccupazione e vorrebbe ora attuare una vasta riforma delle pensioni, abolendo i regimi speciali ed equiparando i dipendenti pubblici a quelli del settore privato.

Venti persone arrestate

La polizia ha denunciato atti di vandalismo e riferito che circa venti persone sono state arrestate.

“I manifestanti hanno eretto blocchi stradali, che sono stati smantellati, e appiccato un incendio in una piazza della capitale per disturbare il traffico”, ha affermato.

Una sede dell’Ufficio per gli stranieri, un servizio pubblico che gestisce l’immigrazione e le richieste d’asilo, è stato danneggiato con proiettili, petardi e bombolette di vernice.

Le forze di sicurezza hanno usato gli idranti e i lacrimogeni per disperdere piccoli gruppi di manifestanti violenti e mascherati, ha riferito un giornalista dell’Afp.

Centinaia di voli sono stati cancellati agli aeroporti di Bruxelles e Charleroi, mentre i trasporti pubblici hanno subìto forti disagi a Bruxelles e nelle due grandi regioni della Vallonia e delle Fiandre.