Nella notte tra il 10 e l’11 giugno la polizia ha arrestato molte persone accusate di aver violato il coprifuoco a Los Angeles, dov’è in corso un’ondata di proteste contro la politica migratoria dell’amministrazione Trump, mentre il Texas ha annunciato che schiererà la guardia nazionale.
“Alcuni gruppi continuano a riunirsi e stiamo effettuando arresti di massa”, ha dichiarato la polizia della metropoli californiana. Secondo il Los Angeles Times, sono state arrestate 25 persone.
Poche ore prima la sindaca democratica Karen Bass aveva annunciato “un coprifuoco dalle 20 alle 6 nel centro di Los Angeles per mettere fine agli atti di vandalismo e ai saccheggi”.
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Dal 6 giugno Los Angeles, che ha una forte popolazione d’origine ispanica, è teatro di scontri tra le forze di sicurezza e i manifestanti contrari alle espulsioni di massa degli immigrati irregolari. Da un paio di giorni, però, gli incidenti sono sporadici e localizzati.
Intanto, la sera del 10 giugno Greg Abbott, il governatore repubblicano del Texas, un altro stato con una forte popolazione latinoamericana, ha annunciato di aver schierato la guardia nazionale, una forza militare di riservisti, dopo alcuni scontri ad Austin.
“Manifestare pacificamente è legale, ma attaccare persone e proprietà non lo è”, ha dichiarato.
Il governatore democratico della California, Gavin Newsom, ha moltiplicato gli attacchi contro il presidente Donald Trump, annunciando ricorsi in tribunale contro la decisione di schierare nello stato, senza il suo consenso, la guardia nazionale e i marines.
La sera del 10 giugno ha denunciato uno “spudorato abuso di potere”.
“Schierare nelle strade militari addestrati alla guerra è senza precedenti e minaccia le fondamenta stesse della nostra democrazia”, ha affermato, aggiungendo che “Trump si comporta come un tiranno, non come un presidente”.
“Metterò fine all’anarchia”, ha dichiarato il 10 giugno Trump durante un discorso tenuto in una base militare. “Non permetterò che agenti federali siano attaccati e che una città statunitense sia invasa e conquistata da nemici stranieri”.
Ha minacciato di ricorrere all’Insurrection act, una legge dell’ottocento che permette al presidente, in circostanze eccezionali, di schierare le forze armate per ripristinare l’ordine sul territorio degli Stati Uniti.