Il 22 maggio la camera dei rappresentanti ha approvato la legge di bilancio voluta da Donald Trump, contestata dal Partito democratico e da una parte di quello repubblicano.

Il testo passerà ora all’esame del senato, dove alcuni repubblicani hanno fatto sapere di voler apportare delle modifiche significative. L’iter parlamentare potrebbe quindi andare per le lunghe.

Il presidente della camera dei rappresentanti Mike Johnson aveva invitato i deputati ad approvare in tempi rapidi questa “grande e bella legge”, come l’aveva definita Trump, e aveva quindi fissato una votazione nel cuore della notte. La legge è stata approvata nelle prime ore del mattino con 215 voti a favore e 214 contrari, tra cui due repubblicani.

“Questa grande e bella legge è la più importante mai presentata al congresso degli Stati Uniti”, aveva dichiarato Johnson prima della votazione, cercando di convincere i deputati repubblicani recalcitranti.

Per Trump la posta in gioco è in primo luogo la proroga degli enormi tagli fiscali introdotti durante il suo primo mandato, che scadevano alla fine dell’anno.

Secondo alcuni esperti, questa proroga potrebbe aumentare il deficit federale da duemila a quattromila miliardi di dollari nei prossimi dieci anni.

La legge prevede anche l’abolizione dei prelievi fiscali sulle mance, una promessa elettorale non da poco in un paese in cui per molti lavoratori sono la principale fonte di reddito.

Per compensare almeno in parte l’aumento del deficit, il Partito repubblicano ha previsto tagli consistenti alla spesa pubblica.

I tagli riguardano in particolare il programma federale sanitario Medicaid, da cui dipendono più di settanta milioni di statunitensi con basso reddito.

Da una valutazione del Cbo, un’agenzia indipendente del congresso, è emerso che i tagli previsti priverebbero dell’assicurazione sanitaria più di 7,6 milioni di persone entro il 2034.

Anche il programma federale di assistenza alimentare Snap sarebbe colpito dai tagli.

Secondo il Cbo, la legge di bilancio aumenterebbe il reddito del 10 per cento delle famiglie più ricche e ridurrebbe quello del 10 per cento delle famiglie più povere.

Il provvedimento prevede anche la riduzione o la soppressione di vari incentivi fiscali allo sviluppo delle energie rinnovabili, che erano stati introdotti dall’amministrazione Biden.

Il Partito democratico ha definito la legge di bilancio di Trump una “truffa fiscale” a vantaggio dei più ricchi.

La legge è osteggiata anche da alcuni repubblicani, sia moderati sia dell’ultradestra. I primi temono che tagli troppo drastici a programmi federali molto popolari comportino un rischio elettorale troppo alto a un anno e mezzo dalle elezioni di metà mandato, mentre i secondi temono un aumento del debito pubblico.