Il 12 maggio l’Organizzazione internazionale dell’aviazione civile (Icao), un’agenzia autonoma delle Nazioni Unite, ha attribuito alla Russia la responsabilità dell’abbattimento del volo Mh17 della Malaysia Airlines nello spazio aereo ucraino nel 2014.
Il 17 luglio 2014 un Boeing 777 in volo da Amsterdam a Kuala Lumpur era stato abbattuto da un missile terra-aria Buk di fabbricazione russa nell’est dell’Ucraina, un’area controllata dai separatisti filorussi, causando la morte di 298 persone tra passeggeri e membri dell’equipaggio. Tra le vittime c’erano 196 cittadini olandesi, 43 malesi e 38 australiani.
Nel 2022 un tribunale olandese aveva condannato tre uomini – due russi e un ucraino – all’ergastolo in contumacia per l’abbattimento dell’aereo.
La Russia ha più volte smentito il suo coinvolgimento nell’episodio.
“La Federazione Russa non ha rispettato i suoi obblighi in base al diritto aereo internazionale in occasione dell’abbattimento del volo Mh17”, ha affermato in un comunicato l’Icao, che ha sede a Montréal, in Canada.
Nella sua prima decisione su una controversia tra stati membri, il consiglio dell’Icao ha riconosciuto che i ricorsi presentati dall’Australia e dai Paesi Bassi erano “fondati di fatto e di diritto”.
“Questa decisione invia un chiaro messaggio: gli stati non possono violare impunemente il diritto internazionale”, ha affermato il governo olandese, mentre quello australiano ha salutato un “giorno storico”.
“Risarcire i familiari delle vittime”
“Chiediamo alla Russia di assumersi la responsabilità di quest’orribile atto di violenza e di risarcire i familiari delle vittime, come prevede il diritto internazionale”, ha aggiunto Canberra.
Il ministro degli esteri olandese Caspar Veldkamp ha dichiarato che la decisione “non cancella il dolore e la sofferenza dei familiari delle vittime”, ma è “un passo importante verso la verità e la giustizia”.
Secondo il governo olandese, “nelle prossime settimane il consiglio dell’Icao si occuperà della questione dei risarcimenti”.
Amsterdam e Canberra sperano che il consiglio imponga alla Russia di avviare dei negoziati con loro sulla questione.
Nel 2023 un team di investigatori internazionali provenienti da Paesi Bassi, Australia, Malaysia, Belgio e Ucraina aveva stabilito che ci sono “forti indizi” che il presidente russo Vladimir Putin abbia approvato la fornitura ai separatisti del missile usato per abbattere l’aereo.