Il 18 aprile il Cremlino ha confermato che la moratoria sugli attacchi contro le infrastrutture dell’energia è “scaduta”, trenta giorni dopo la sua entrata in vigore, mentre gli Stati Uniti hanno minacciato di abbandonare il tavolo dei negoziati in assenza di progressi tra Mosca e Kiev.
Lo stesso giorno le autorità ucraine hanno affermato che due persone sono morte e un centinaio sono rimaste ferite nei bombardamenti condotti dall’esercito russo contro le città di Charkiv e Sumy nella notte tra il 17 e il 18 aprile.
A marzo la Casa Bianca aveva convinto Mosca e Kiev a rinunciare per trenta giorni agli attacchi contro le infrastrutture dell’energia.
“La moratoria è effettivamente scaduta”, ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov, in risposta a una domanda dell’Afp.
“Non sono arrivate indicazioni diverse da parte del comandante in capo supremo, il presidente Putin”, ha aggiunto.
La moratoria era comunque estremamente fragile: negli ultimi trenta giorni Kiev e Mosca si sono accusate quasi quotidianamente di averla violata.
Prima dell’annuncio della moratoria, il presidente statunitense Donald Trump aveva proposto una tregua incondizionata e completa, che era stata accettata da Kiev ma non dal presidente russo Vladimir Putin.
Il 18 aprile, il giorno dopo un vertice con Kiev e gli alleati europei a Parigi, il segretario di stato statunitense Marco Rubio ha espresso tutta l’impazienza di Washington : “Nei prossimi giorni cercheremo di capire se è possibile mettere fine alla guerra, altrimenti sarà meglio passare ad altro”.
“Dopotutto gli Stati Uniti hanno altre priorità”, ha aggiunto, prima di lasciare la Francia.
Durante la campagna elettorale delle presidenziali Trump aveva promesso di mettere fine alla guerra in Ucraina “in ventiquattr’ore”.
Statunitensi, europei e ucraini hanno comunque deciso d’incontrarsi nuovamente a Londra la prossima settimana.
Memorandum d’intesa
Intanto, il 17 aprile Washington e Kiev hanno firmato un “memorandum d’intesa”, primo passo verso la firma di un accordo sull’accesso statunitense alle risorse naturali e ai minerali strategici dell’Ucraina.
La prossima settimana il primo ministro ucraino Denys Šmyhal andrà a Washington per proseguire i negoziati.