Grazie a una notifica che la Apple ha inviato al suo cellulare, Ciro Pellegrino ha scoperto di essere stato preso di mira con un sofisticato “software spia”. Pellegrino è il secondo giornalista del quotidiano investigativo Fanpage bersaglio di un presumibile attacco informatico, dopo quello subìto dal direttore Francesco Cancellato. Nel 2024 Fanpage aveva denunciato l’uso di inni fascisti, saluto romano e discorsi antisemiti nell’organizzazione giovanile di Fratelli d’Italia.
A gennaio di quest’anno Cancellato ha rivelato di aver ricevuto una notifica che lo avvertiva di essere stato preso di mira con un software prodotto dalla Paragon solutions, un’azienda israeliana che aveva un contratto con il governo italiano. Pellegrino è il sesto cittadino italiano vittima dei software spia usati dal governo. Prima di lui sono stati spiati Cancellato, Luca Casarini e Beppe Caccia, fondatori della ong Mediterranea saving humans (che in passato hanno accusato il governo di complicità negli abusi sui migranti in Libia); Mattia Ferrari, cappellano su una nave per il soccorso in mare di proprietà della stessa ong e amico intimo di papa Francesco, e David Yambio, attivista per i diritti umani che lavora in Italia.
Aspettando una risposta
“Il 29 aprile ho ricevuto una notifica dalla Apple che mi avvisava che il sistema aveva rilevato un attacco da parte di un software spia contro il mio dispositivo”, ha raccontato Pellegrino al Guardian. “Non potevo crederci, ho pensato a uno scherzo. È la prima volta che mi capita qualcosa del genere. È una sensazione orribile. Perché mi hanno preso di mira? Abbiamo intenzione di rivolgere questa domanda pubblicamente a chiunque abbia l’autorità e il dovere di rispondere. Abbiamo diritto a una risposta e a sapere chi, in questo paese, ha fatto a pezzi il confine tra sicurezza e sorveglianza, tra legalità e abuso”.
Pellegrino, che sui social network ha criticato spesso il governo di Meloni, ha contattato i ricercatori del Citizen lab dell’università di Toronto, che monitora la sorveglianza digitale di chi appartiene alla società civile e contribuisce a identificare i tipi di spyware usati in questi attacchi. Cancellato, Casarini, Caccia, Ferrari e Yambo sarebbero stati spiati attraverso il software della Paragon, ideato per usi militari. Citando una persona a conoscenza dei fatti, a febbraio il Guardian aveva riferito che l’azienda aveva chiuso il contratto con il governo italiano.
Non è chiaro quando sia stato attaccato il telefono cellulare di Pellegrino né se il software usato sia stato prodotto dalla Paragon, che come altri fornitori di software spia li vende a clienti governativi che dovrebbero usarli per prevenire i reati.
Un portavoce dell’azienda israeliana ha dichiarato che “la Paragon chiede a tutti gli utenti di accettare le condizioni d’uso, che impediscono di prendere di mira giornalisti oppure esponenti della società civile. Pur non potendo discutere i singoli casi, ribadiamo che l’azienda adotta una politica di tolleranza zero nei confronti delle violazioni delle condizioni di uso”.
A marzo, durante una riunione con il Comitato parlamentare per la sicurezza della repubblica (Copasir), il sottosegretario alla presidenza del consiglio Alfredo Mantovano ha ammesso che il governo aveva approvato l’uso del software della Paragon per spiare alcuni esponenti di una ong umanitaria, considerati una potenziale minaccia per la sicurezza nazionale. Il Copasir sta cercando di accertare se i servizi segreti hanno infranto la legge usando quel software per monitorare gli attivisti e i giornalisti. Le conclusioni dell’indagine dovrebbero essere comunicate tra poco tempo.
John Scott-Railton, ricercatore di Citizen lab, è convinto che il governo italiano sia “in buona posizione” per sapere se il software è stato usato per spiare Pellegrino, visto che può consultare i registri d’uso. “La vicenda della Paragon in Italia non è conclusa. Questo è un momento decisivo per chiedere una comunicazione ufficiale chiara e trasparente”, dice Railton. ◆ as
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Questo articolo è uscito sul numero 1613 di Internazionale, a pagina 41. Compra questo numero | Abbonati