A volte ci sono libri che abbracciano il nostro bisogno di consolazione. Come Volevamo solo vedere il mare di Fabio Bartolomei, uscito in tempo per la ricorrenza del 25 aprile. Questo romanzo young adult già dalle prime righe avverte i lettori, giovani e non, che la guerra è complessa. È crudele. Spinge le persone a diventare altro da sé, vittime, carnefici o vittime e carnefici allo stesso tempo. I protagonisti del libro sono tre ragazzi tedeschi, Florian, Valentin e Lothar. Hanno sedici anni. Assoldati da un Hitler disperato che vuole affondare trascinandosi dietro tutta la Germania e sacrificando giovani vite quando ormai è chiaro a tutti che la guerra è persa. In modo didascalico questi tre giovani soldati potrebbero essere definiti nazisti. In realtà di quell’ideologia in cui sono cresciuti e da cui hanno ricevuto un lavaggio del cervello, indossano solo la divisa. Per il resto sono solo tre ragazzi che non hanno mai messo piede al fronte. E ci capitano in uno dei momenti più caldi della seconda guerra mondiale: lo sbarco in Normandia. Potrebbero finire molto male, essere carne da macello, triturati da qualcosa che nemmeno riescono a capire. Sarà un ufficiale ferito a portarli via, in una spiaggia misteriosa, lontano dal caos, dove torneranno a essere solo dei ragazzi.
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it
Questo articolo è uscito sul numero 1610 di Internazionale, a pagina 82. Compra questo numero | Abbonati