Falso. Il cioccolato fondente, che contiene più cacao degli altri, è generalmente considerato più sano di quello al latte e secondo alcuni potrebbe alleviare ipertensione e depressione e aumentare la lucidità mentale. Ma le ricerche smentiscono queste teorie. I presunti benefici sono attribuiti a composti chiamati flavanoli, particolarmente abbondanti nel cacao. Un ampio studio randomizzato condotto nel 2015 negli Stati Uniti ha misurato gli effetti di integratori giornalieri di estratto di cacao contenenti 500 mg di flavanoli. I partecipanti, di età pari o superiore a 60 anni, hanno assunto le capsule per una media di tre anni e mezzo. I flavanoli non hanno avuto alcun effetto sui tassi di nuovi casi di diabete, gravi problemi circolatori (come infarti e ictus), cancro o disturbi cognitivi, ma avrebbero contribuito a ridurre del 27 per cento i decessi per malattie cardiovascolari. Questo però non prova che il cioccolato fondente faccia bene al cuore: mangiare quei 500 mg di flavanoli (tra i 50 e i 280 grammi di cioccolato) significa consumare molto zucchero e più di metà della dose giornaliera massima raccomandata di grassi saturi, che sono dannosi perché aumentano il colesterolo. Due mele, una porzione di frutta secca e una porzione abbondante di fragole forniscono la stessa dose quotidiana di flavanoli. Lo stesso vale per due o tre tazze di tè verde. Se vogliamo concederci del cioccolato ogni tanto, quindi, non serve che sia per forza la varietà più fondente. The Economist
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Questo articolo è uscito sul numero 1635 di Internazionale, a pagina 112. Compra questo numero | Abbonati