La scrittrice indiana statunitense Asha Thanki propone una saga familiare, vagamente mistica e multigenerazionale che prende il via con la partizione di Pakistan e India nel 1947 e si conclude nella New York dei giorni nostri. Mille donne prima di noi ruota principalmente intorno alla vita di Amla, di cui scopriamo inizialmente l’infanzia spensierata a Karachi, interrotta quando la sua famiglia è costretta a trasferirsi nel Gujarat a causa del conflitto politico dovuto proprio alla famigerata partizione. I racconti delle difficoltà affrontate da Amla rivelano dettagli del suo matrimonio combinato all’età di 17 anni con un uomo gujarati decisamente misogino, ma gran parte del romanzo si concentra sulle relazioni tra donne, inclusi i legami tra Amla e sua zia Meenafa e, in età adulta, tra Amla e le sue figlie. Usando l’arte come tema centrale, Thanki costruisce con successo una narrazione avvincente e spesso straziante, tenuta insieme anche dalle proprietà magiche di un arazzo ricamato ereditato dalle donne della famiglia di Amla. L’opera, riccamente sviluppata, tocca inoltre temi come l’uguaglianza di genere, il sistema delle caste, la famiglia, l’amicizia e l’amore. I lettori e le lettrici che apprezzano le opere di Nadia Hashimi ed E.M. Tran probabilmente accoglieranno con entusiasmo questo racconto profondamente coinvolgente e appagante. Asha Thanki è una nuova voce letteraria da tenere sicuramente d’occhio.
Shirley Quan, Library Journal

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Questo articolo è uscito sul numero 1631 di Internazionale, a pagina 90. Compra questo numero | Abbonati