Il 19 agosto il Gruppo di sostegno all’islam e ai musulmani (Gsim), legato ad Al Qaeda, ha preso il controllo del villaggio di Farabougou in Mali, situato in una posizione strategica vicino alla frontiera con la Mauritania. I jihadisti hanno pubblicato sui loro siti di propaganda le immagini degli equipaggiamenti militari rubati all’esercito. “Un arsenale che alimenterà per mesi la battaglia contro le forze armate e i loro alleati russi degli Africa corps. Inoltre il Gsim ha deciso d’imporre le sue leggi a Farabougou, facendone un modello”, nota Jeune Afrique. “Non è la prima volta che gli abitanti di questa località sono costretti a vivere sotto il Gsim: il gruppo armato ne aveva preso il controllo già nel 2019”. Una delle prime azioni del leader golpista maliano Assimi Goita, che allora era vicepresidente della transizione, fu andare a Farabougou per liberarla dai jihadisti, ma i negoziati fallirono. Il “villaggio martire” di Farabougou è ancora la spina nel fianco di Goita, scrive il giornale panafricano.

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Questo articolo è uscito sul numero 1630 di Internazionale, a pagina 29. Compra questo numero | Abbonati