Le autorità di Pechino hanno “ammonito verbalmente” le sedici principali case automobilistiche cinesi a smettere di farsi concorrenza ribassando continuamente i prezzi e a rispettare i pagamenti concordati con i fornitori, scrive il Financial Times. Negli ultimi anni i prezzi dei modelli si sono quasi dimezzati facendo sospettare anche un peggioramento della qualità. Il timore del governo, continua il quotidiano, è che la concorrenza feroce metta a dura prova la tenuta di molte aziende, che difficilmente potranno sopportare ulteriori sconti e dilazioni dei pagamenti. Secondo Wei Jianjun, presidente della Great Wall Motor, nel settore potrebbe esplodere una bolla simile a quella che ha travolto l’edilizia.

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Questo articolo è uscito sul numero 1619 di Internazionale, a pagina 102. Compra questo numero | Abbonati