Vero. Alcune persone non soffrono il solletico, mentre altre non possono essere sfiorate in alcune parti del corpo senza ridere rumorosamente. E per qualcuno può trattarsi di una sensazione anche molto spiacevole. Sebbene esistano queste differenze, è assodato che in nessun caso è possibile farsi il solletico da soli. Questo perché, innanzitutto, gli esseri umani sono più sensibili agli stimoli esterni. Notarli, infatti, è fondamentale per la sopravvivenza. Per esempio quando camminiamo per strada il cervello riduce il rumore dei nostri passi, ma non fa lo stesso con il rumore dei passi di qualcuno che cammina dietro di noi, perché potrebbe rappresentare una minaccia. Questo funzionamento include tutti i sensi, compreso il tatto: il cervello percepisce l’intensità del nostro tocco in modo più debole rispetto a quello causato da qualcun altro. Nel caso del solletico autoindotto riconosce la sensazione attesa e prevedibile, e quindi la minimizza. Il cervello sa cosa sta per fare la nostra mano prima che si muova e comunica alle zone che percepiscono le dita che non sta succedendo nulla di importante. Ma se qualcun altro prova a fare lo stesso su di noi, la sensazione sarà amplificata anziché attenuata: il cervello non è preparato a quel tocco e quindi il solletico funziona. Gazeta Wyborcza

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Questo articolo è uscito sul numero 1611 di Internazionale, a pagina 100. Compra questo numero | Abbonati