Chiedetegli la luna è un romanzo per giovani adulti che prende di petto il disagio e lo trasforma nel suo contrario. E tutto dipende dai suoi personaggi Lilou, Samantha, Bastien e Farouk con il loro passato difficile. Sono ragazzi a cui tutto fa male, soprattutto la scuola. Non sono stati ammessi al triennio delle superiori. Sembrano destinati a rimanere ai margini. Quando facciamo la loro conoscenza in qualche modo tutto sta precipitando verso l’inferno. Ma poi anche nell’horror della vita e delle mancate occasioni appare un angelo custode. E come da tradizione è un’insegnante. Pandazopoulos non s’inventa nulla, ma il suo angelo, l’insegnante Agathe Fortin, è davvero speciale. È piena di vita, d’ironia, di speranza e di parole. Travolge i ragazzi con il suo entusiasmo. E non sembra un artificio letterario creato per stupire. Agathe è così reale che sembra di conoscerla. Proporrà ai ragazzi di partecipare a un concorso di eloquenza: le parole non hanno colore, non hanno genere, non hanno religione. E quindi nonostante qualche scetticismo loro accettano, tuffandosi nell’ignoto come novelli Ulisse. Quello di Pandazopoulos è certamente un romanzo sulle seconde possibilità, ma è anche un inno sfrenato a una giovinezza che desidera solo un abbraccio per volare.

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Questo articolo è uscito sul numero 1622 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati