È passato un anno dall’attentato a Donald Trump, quando per pochi centimetri un proiettile non ha cambiato il corso della storia.
Ezra Klein è un giornalista del New York Times e ha fatto un video che si intitola Non credetegli.
Se volete capire Trump, comincia Klein, ascoltate cosa disse Steve Bannon nel 2019: “I mezzi d’informazione sono l’opposizione. E siccome sono stupidi e pigri, riescono a concentrarsi solo su una cosa alla volta. Tutto quello che dobbiamo fare è inondarli. Ogni giorno li colpiamo con tre cose. Loro abboccano a una e noi abbiamo fatto il nostro lavoro. Bang, bang, bang. Resteranno tramortiti. Ma dobbiamo essere veloci come un proiettile, dobbiamo martellare”.
Don’t believe him
L’intuizione di Bannon è giusta, dice Klein. Le persone vengono a conoscenza di quello che fa il governo attraverso i mezzi d’informazione, siano essi quelli tradizionali o i social. Se vengono travolti, se si continua a spostare l’attenzione da una cosa all’altra, si impedisce che emerga una vera opposizione.
Finora Donald Trump ha seguito la strategia di Bannon alla lettera. Il punto è l’inondazione, spiega Klein, “l’effetto cumulativo di tutti gli annunci. Per dare la sensazione che questo ora sia il paese di Trump e il suo governo, che fa quello che lui vuole. Nel primo mandato di Trump ci è stato detto: non normalizzatelo. Nel secondo è diverso: non credetegli”.
Trump conosce il potere del marketing, continua Klein. “Se fai credere alla gente che qualcosa è vero, è più probabile che diventi vero”. Trump vuole che tutto proceda con un ritmo martellante perché “se siamo sempre travolti dall’indignazione del momento, non abbiamo il tempo di ragionare su quella precedente. Lui sembra potente e nessuno nota i suoi passi falsi. La proiezione della sua forza riesce a oscurare la realtà della sua debolezza”.
Questa è la tensione che sta alla base dell’intera strategia: “Trump si comporta come un re perché è troppo debole per governare come un presidente. Sta cercando di sostituire la realtà con la percezione. E questo può succedere solo se gli crediamo”. ◆
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it
Questo articolo è uscito sul numero 1622 di Internazionale, a pagina 7. Compra questo numero | Abbonati