L’ex procuratrice generale dell’esercito israeliano, Yifat Tomer-Yerushalmi, è stata arrestata nell’ambito di un’inchiesta sulla diffusione di un video che mostrava gravi abusi nei confronti di un detenuto palestinese nel 2024, un caso che aveva portato all’incriminazione di cinque soldati.
Dopo aver annunciato le sue dimissioni il 31 ottobre, Tomer-Yerushalmi era scomparsa brevemente il 2 novembre, alimentando speculazioni mediatiche su un possibile tentativo di suicidio. Nella sua lettera di dimissioni, pubblicata dalla stampa israeliana, aveva ammesso che il video era stato diffuso dai suoi servizi.
Il 3 novembre il ministro della sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir ha affermato su Telegram che, “alla luce degli ultimi sviluppi, il servizio penitenziario rafforzerà la vigilanza in modo da garantire la sicurezza di Yifat Tomer-Yerushalmi”.
Ben Gvir ha sottolineato l’importanza di “condurre le indagini in modo professionale per scoprire tutta la verità su un caso che ha portato all’incriminazione di soldati israeliani”.
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Il caso, che aveva messo in forte imbarazzo l’esercito durante la guerra nella Striscia di Gaza, era cominciato nell’agosto 2024 con la diffusione da parte dell’emittente israeliana Channel 12 di un video ripreso da una telecamera di sorveglianza in un centro di detenzione israeliano, che mostrava gravi abusi nei confronti di un detenuto palestinese.
Nel febbraio 2025 l’esercito aveva annunciato l’incriminazione di cinque soldati per abusi commessi nel luglio 2024 nel centro di detenzione di Sde Teiman, non lontano dalla Striscia di Gaza.
“La procura militare ha incriminato cinque soldati riservisti per aver commesso aggressioni con circostanze aggravanti e causato lesioni a un detenuto”, aveva affermato in un comunicato.
Secondo l’atto d’accusa, i soldati hanno “agito contro il detenuto con grande violenza, causandogli lesioni fisiche, tra cui costole fratturate, un polmone perforato e una lacerazione rettale interna”.
L’aggressione si era verificata il 5 luglio 2024 durante una perquisizione del detenuto in una zona adiacente alla prigione.
L’atto d’accusa menziona le prove raccolte nel corso delle indagini, tra cui immagini delle videocamere di sorveglianza e referti medici.
Il centro di detenzione di Sde Teiman era stato allestito in una base militare per incarcerare i palestinesi arrestati nella Striscia di Gaza dopo il 7 ottobre 2023.
Nel luglio 2024 l’alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Türk, aveva pubblicato un rapporto secondo cui, dopo il 7 ottobre, molti palestinesi erano stati imprigionati in segreto e in alcuni casi sottoposti a trattamenti definibili forme di tortura.