Niente più hamburger vegetariani? L’8 ottobre il parlamento europeo ha vietato l’uso di termini come bistecca, salsiccia o hamburger per definire prodotti che non contengono carne.

Gli eurodeputati hanno approvato con 355 voti a favore e 247 contrari una proposta che vieta varie denominazioni, tra cui quella di “hamburger vegetariano” e “bistecca di soia”, per evitare di “creare confusione” tra questi prodotti e quelli a base di carne.

Ma la questione non è chiusa perché la proposta passerà ora all’esame dei ventisette paesi membri.

Secondo l’eurodeputata Céline Imart, del Partito popolare europeo (Ppe, centrodestra), promotrice del testo, “si tratta di una questione di trasparenza e chiarezza nei confronti dei consumatori, oltre che di riconoscimento del lavoro degli allevatori”.

“Non voglio certo vietare le alternative di origine vegetale, ma solo garantire che i termini abbiamo il loro reale significato”, ha aggiunto.

Le organizzazioni dei consumatori hanno invece criticato la decisione del parlamento europeo.

“I consumatori europei non rischiano di fare confusione dal momento che i prodotti sono chiaramente etichettati come vegani o vegetariani”, ha dichiarato Irina Popescu, responsabile dell’Ufficio europeo delle unioni dei consumatori (Beuc).

Secondo il Beuc, il consumo dei prodotti vegetali che imitano la carne è quintuplicato dal 2011, spinto dal fatto che un numero crescente di persone vuole mangiare sano, difendere il benessere degli animali e ridurre la propria impronta ambientale, mentre gli allevamenti di bestiame emettono grandi quantità di anidride carbonica.

Aspro dibattito a Strasburgo

La votazione è stata preceduta da un aspro dibattito nell’emiciclo di Strasburgo.

Ci sono state divisioni anche all’interno del Ppe. “Trovo assurdo che il parlamento europeo perda tempo con stupidaggini simili”, ha dichiarato l’eurodeputato tedesco Peter Liese.

“I consumatori europei non sono mica scemi. Se un prodotto riporta la denominazione ‘hamburger vegetariano’ sanno perfettamente di cosa si tratta”, ha aggiunto.

Gli ambientalisti si sono opposti con forza alla proposta. L’eurodeputata olandese Anna Strolenberg ha contestato la “lobby della carne”, che “punta a indebolire la concorrenza”.