La sera del 23 settembre il comico Jimmy Kimmel ha attaccato l’amministrazione Trump e difeso la libertà d’espressione in occasione della ripresa del suo show in tv, sospeso la settimana scorsa per i suoi commenti sul caso Kirk.

“Un governo che minaccia di zittire un comico che non piace al presidente è antiamericano”, ha affermato Kimmel durante il Jimmy Kimmel live sull’emittente Abc.

Senza neanche aspettare l’inizio dello show, il presidente Donald Trump è tornato a criticare Kimmel sul suo social network Truth Social, accusandolo di essere “legato al Comitato nazionale democratico” (Dnc, la principale organizzazione del Partito democratico, ndr). Il presidente ha poi dichiarato che “il 99 per cento dei programmi della Abc è costituito da stronzate per favorire i democratici”.

“Penso che dovremo mettere alla prova la Abc. Vediamo che succede. L’ultima volta che li ho denunciati, mi hanno dato 16 milioni di dollari”, ha aggiunto.

Lo show di Kimmel, che mescola informazione e intrattenimento, non è però tornato accessibile a tutti gli statunitensi perché decine di emittenti locali continueranno il boicottaggio.

Il 15 settembre il comico aveva accusato in diretta la destra statunitense di sfruttare politicamente l’omicidio dell’attivista Charlie Kirk.

In occasione del suo ritorno in tv, Kimmel ha riconosciuto che alcuni suoi commenti “possono essere sembrati inopportuni o poco chiari, o entrambe le cose”, ma ha aggiunto di non aver mai “voluto minimizzare l’omicidio di un giovane”.

Ha anche reso omaggio a Erika Kirk, la vedova dell’attivista, che durante la cerimonia in memoria del marito ha detto di voler perdonare il presunto assassino. “Mi ha toccato profondamente”, ha dichiarato il comico.

Dopo lo show del 15 settembre, Brendan Carr, capo della Commissione federale per le comunicazioni (Fcc) e stretto alleato di Trump, aveva minacciato di revocare le licenze alle emittenti che trasmettevano il Jimmy Kimmel live.

Nexstar e Sinclair, gruppi che possiedono decine di emittenti locali che trasmettono i programmi della Abc, avevano subito fatto sapere che non avrebbero più trasmesso lo show, che poco dopo era stato sospeso a livello nazionale. Il 23 settembre entrambi i gruppi hanno confermato il boicottaggio.

Il Partito democratico aveva invece reagito denunciando un attacco alla libertà d’espressione.

La sospensione aveva suscitato alcune polemiche anche nella destra statunitense, con il senatore repubblicano Ted Cruz e il conduttore tv Tucker Carlson che avevano espresso forti riserve.