Il mese scorso, mentre l’attenzione dei social media era monopolizzata dalla notizia del fidanzamento tra Taylor Swift e Travis Kelce, Charlie Kirk consigliava alla musicista di lasciare “l’isola dei woke” e mettersi a fare figli insieme alla stella del football americano. “Rinnega il femminismo”, diceva Kirk rivolgendosi a Swift in un video visto da 7,5 milioni di persone su TikTok. “Sottomettiti a tuo marito, Taylor. Non sei tu a comandare”.

Il filmato aveva scatenato le critiche dei progressisti, che accusavano Kirk di sessismo, e dei fan della cantante, ma aveva anche entusiasmato i follower di Kirk, molti dei quali fanno parte della generazione Z (i nati tra la metà degli anni novanta e il 2010). La diffusione del video mostrava la capacità che aveva Kirk, attivista e provocatore ucciso il 10 settembre 2025, di sfruttare l’economia dell’attenzione per costruire un impero politico capace di spostare a destra molti giovani statunitensi.

Autoproclamatosi “guerriero digitale convinto”, Kirk riusciva a raggiungere tantissimi ragazzi e ragazze sfruttando con abilità gli algoritmi, che premiano i contenuti capaci di appassionare e scatenare conflitti. Nei suoi interventi promuoveva la famiglia tradizionale, prendeva in giro le iniziative per tutelare le minoranze e definiva l’identità trans “un’illusione mentale”. Kirk faceva proprie molte battaglie della destra nell’era Trump, contestando i risultati delle elezioni del 2020, mettendo in dubbio l’utilità delle mascherine e dei vaccini durante la pandemia e criticando le leggi contro le discriminazioni razziali.

Sosteneva queste idee con calma e sorridendo, un modo di fare che per i fan era il segreto del suo successo, ma che per gli avversari nascondeva la natura estremista del suo messaggio. Il grande seguito che aveva online lo ha portato in cima a una generazione di influencer politici che hanno saputo costruirsi un vasto pubblico partecipando alla guerra culturale in corso nella società americana.

Nel campus dell’università di Orem subito dopo l’attentato a Kirk. Utah, 10 settembre 2025 (tess crowley, the deseret news/ap/lapresse)

“Se vedo un pilota nero penso subito ‘oddio, speriamo che sia qualificato’”, ha detto Kirk nel 2021 durante un episodio del suo podcast, commentando la notizia che il 50 per cento dei piloti diplomati alla scuola di volo dell’American Airlines sarebbe stato composto da donne e persone non bianche. Accusato di razzismo, ha cercato di rimediare sostenendo che voleva solo sottolineare come “le politiche per la diversità e l’inclusione” possano alimentare “pensieri malsani”, aggiungendo che “chiunque, a prescindere dal colore della pelle, può diventare un pilota qualificato”. Queste tattiche hanno permesso alla sua organizzazione, Turning Point Usa, di fare miliardi di visualizzazioni online e di condizionare il risultato delle ultime presidenziali. Secondo i registri pubblici e i documenti della campagna elettorale, Turning Point Usa ha ricevuto donazioni per 90 milioni di dollari. Il braccio politico dell’organizzazione è diventato uno strumento cruciale nella strategia del Partito repubblicano per mobilitare i giovani, che storicamente vanno a votare meno del resto della popolazione.

Kirk ha sempre ignorato le accuse dei progressisti, andando nei campus di tutto il paese per partecipare a dibattiti con gli studenti di sinistra. “Per citare Gesù, non sono venuto a portare la pace, ma la spada”, scriveva nel libro Right wing revolution, pubblicato nel 2024. Quando è stato assassinato, stava partecipando a uno di questi confronti a Orem, nello Utah. Turning Point Usa, che ha sede in Arizona, comprende un’associazione non profit che istruisce gli studenti sulle politiche conservatrici, un gruppo di attivismo politico dal basso e una comunità religiosa. Inoltre collabora con mezzi d’informazione conservatori molto popolari, fa registrare i cittadini nelle liste elettorali e li mobilita e organizza conferenze ed eventi, compresa una festa per l’insediamento di Trump in cui hanno suonato i Village People. Tra i grandi finanziatori dell’organizzazione ci sono stati Bernard Marcus, imprenditore e cofondatore di Home Depot (una catena di articoli per la casa), e Donors Trust, un fondo che raccoglie soldi da ricchi contribuenti – che vogliono restare anonimi – e li indirizza verso cause conservatrici.

Fabbrica di troll

Dopo la morte di Kirk i leader di Turning Point hanno partecipato alle trasmissioni online di altri influencer conservatori, tra cui Steve Bannon. Tyler Bowyer, che coordina le attività dell’organizzazione, ha invitato i conservatori a onorare lo spirito di Kirk visitando il loro sito e facendosi carico della sua missione per cambiare la cultura americana. “La differenza tra Charlie e tutti gli altri è che lui ha costruito qualcosa e ha indicato la via da seguire”, ha detto Bowyer nel podcast di Bannon.

Kirk ha cominciato a fare proselitismo online quando era ancora alle superiori, influenzato dall’energia del Tea party, il movimento ultraconservatore nato durante l’amministrazione Obama, e seguendo il programma radiofonico di Rush Limbaugh. All’università ha continuato a promuovere i valori conservatori agli eventi studenteschi e firmando articoli, tra cui uno sul sito Breibart in cui denunciava la faziosità dei manuali di economia. Con l’aiuto di finanziatori di destra, nel 2012 ha lanciato Turning Point. Dwight Kadar, repubblicano di Sedona, in Arizona, ha conosciuto Kirk nel 2013, dopo che sua moglie Andrea lo aveva sentito parlare a una conferenza in Colorado. Affascinata dalla promessa di portare il verbo del conservatorismo ai giovani americani, Andrea lo aveva avvicinato chiedendogli come potesse sostenere il suo movimento. Kirk aveva chiesto ai Kadar di pagargli un biglietto aereo da Chicago e Phoenix, e pochi giorni dopo loro avevano organizzato una raccolta fondi nella loro casa, ospitando anche Kirk per una notte. “Ha toccato i nostri cuori. Abbiamo capito subito che poteva fare qualcosa di grande”, racconta Kadar, che in seguito ha donato decine di migliaia di dollari a Turning Point e alle realtà affiliate.

Nel 2015 il gruppo era attivo in più di ottocento campus. Un anno dopo Kirk era diventato uno dei più giovani a parlare dal palco della convention repubblicana. In quel momento la macchina di Turning Point funzionava a pieno regime, anche grazie alla pubblicazione di una “lista nera di professori” che prendeva di mira la “propaganda di sinistra” nelle università. Nel frattempo Kirk si era costruito un seguito enorme grazie ai post, ai video e ai podcast diffusi su tutte le piattaforme capaci di influenzare le idee dei giovani americani, con grande anticipo rispetto alle organizzazioni politiche tradizionali.

I suoi tentativi di entrare nelle grazie dei politici tradizionali non piacevano per niente ad alcuni influencer di estrema destra, che lo accusavano di essere poco radicale su temi come l’immigrazione e troppo deferente verso quel conservatorismo istituzionale che loro combattevano. Nel 2019 i seguaci di Nick Fuentes, conduttore di podcast e suprematista bianco, hanno scatenato quella che hanno chiamato “la guerra dei Groyper” (così vengono chiamati i sostenitori di Fuentes) presentandosi agli eventi di Kirk per smascherare la sua presunta ostilità verso i bianchi.

Un memoriale in ricordo di Charlie Kirk. Phoenix, 12 settembre 2025 (charlie triballeau, afp/getty)

Kirk ha risposto usando il suo seguito online per influenzare la politica a sostegno di Trump. Nell’aprile 2020, poco prima dell’inizio della pandemia di covid, ha invitato gli studenti a guidare una “ribellione pacifica” contro i governatori degli stati che avevano imposto di restare in casa. Lo stesso anno è stato brevemente sospeso da Twitter dopo aver sostenuto la teoria falsa secondo cui l’idrossiclorochina era “efficace al 100 per cento” nel trattamento dell’infezione.

Le tattiche di Kirk erano finite al centro di un acceso dibattito anche prima delle elezioni del 2020, quando il Washington Post aveva rivelato che Turning Point pagava molti adolescenti per pubblicare contenuti online che riflettessero le idee di Trump, un’operazione paragonata a quelle delle fabbriche di troll. Facebook aveva bandito una società di marketing ingaggiata da Turning Point, mentre Twitter aveva sospeso 262 profili associati all’organizzazione con l’accusa di “manipolazione e attività di spam”. Nessuna delle due piattaforme però aveva sospeso i profili di Turning Point e di Kirk, sostenendo che le prove contro di loro non erano sufficienti.

Prima dell’assalto al congresso del 6 gennaio 2021 Kirk ha annunciato su Twitter che la sua organizzazione avrebbe inviato “più di ottanta pullman carichi di patrioti a Washington per combattere al fianco del presidente”. In seguito l’influencer è finito nella lista dei principali divulgatori di notizie false sulle elezioni, stilata dall’Election integrity partnership, un gruppo di ricercatori universitari che combatte la disinformazione online. Kirk ha poi condannato le violenze del 6 gennaio, ma quando è stato chiamato a testimoniare davanti alla commissione della camera che indagava sulla rivolta del Campidoglio, nel 2022, ha invocato il quinto emendamento per non rispondere alle domande sul ruolo di Turning Point nella protesta.

Negli ultimi anni l’organizzazione ha continuato a ricevere donazioni da persone convinte che il Partito repubblicano facesse poco per mobilitare i giovani. Kirk ha attirato l’attenzione dell’opinione pubblica online e dei finanziatori con i suoi incontri nelle università, visti da milioni di follower. Secondo Don Tapia, ambasciatore statunitense in Giamaica durante il primo mandato di Trump, la disponibilità di Kirk a discutere con chiunque e in qualsiasi momento, abbinata al coinvolgimento di persone capaci di produrre contenuti virali, gli ha permesso di andare oltre la politica. “Parlava ai giovani della vita, dei valori della famiglia, dei valori umani, della morale”, dice Tapia, che ha donato decine di migliaia di dollari a Turning Point dopo aver incontrato Kirk durante la campagna elettorale del 2024.

Le radici dell’estremismo
Procedimenti penali legati alla violenza politica, per ideologia, in centinaia (tthe prosecution project)

L’ultimo messaggio

Chi non apprezzava Kirk diceva che i suoi dibattiti erano una messa in scena dietro cui si nascondevano il sessismo, il razzismo e gli attacchi feroci ai progressisti. A un certo punto Kirk ha risposto alzando la posta. Nel settembre 2024 ha partecipato a un seguitissimo dibattito su YouTube intitolato Surrounded (circondato), in cui ha sfidato un gruppo di 25 studenti universitari di sinistra su temi come l’aborto, l’identità di genere e le norme contro le discriminazioni. “Sei la prova che i college sono una truffa, amico mio”, ha detto rivolgendosi a un interlocutore durante la trasmissione.

Jared Holt, ricercatore di Open Measures, una società che monitora i discorsi online, sostiene che Turning Point non sia solo un movimento giovanile ma un’operazione mediatica che ha investito nella promozione di Kirk e di altri influencer di destra per avere un impatto politico. “Kirk ha aperto la strada permettendo a molti altri influencer trumpiani di fare una carriera”, spiega Holt. “Gran parte della personalità e della presenza online di Kirk consisteva nell’agitare le acque e spingere il pubblico conservatore verso posizioni sempre più estreme”.

Ultime notizie
Vendetta di stato

Charlie Kirk, attivista di estrema destra e alleato del presidente Donald Trump, è stato ucciso il 10 settembre 2025 mentre partecipava a un dibattito in un’università dello Utah. La polizia ha arrestato Tyler Robinson, un uomo di 22 anni che avrebbe sparato con un fucile dal tetto di un edificio a circa 140 metri di distanza da Kirk. Jeff Gray, il procuratore dello Utah incaricato delle indagini, ha detto che chiederà la pena di morte per Robinson per omicidio aggravato. Secondo Gray, negli ultimi tempi Robinson era diventato più politicizzato e aveva sposato idee di sinistra in contrasto con quelle della sua famiglia, più conservatrice. Avrebbe detto di aver ucciso Kirk perché “diffondeva troppo odio”.

Il New York Times spiega che “Trump e i suoi principali consiglieri stanno trasformando il caso in una campagna contro quella che definiscono una rete della sinistra radicale, responsabile della violenza politica nel paese”. Senza fornire prove, la Casa Bianca ha parlato di un movimento coordinato da trattare come terrorismo interno, evocando l’uso del Rico Act (una legge approvata negli anni settanta per combattere la criminalità organizzata), contro chi finanzia le proteste e contro le organizzazioni non profit critiche verso i conservatori.

Trump e i suoi alleati insistono nel descrivere la violenza come un problema solo della sinistra, anche se i dati mostrano che gli estremisti di destra sono responsabili della maggior parte degli attacchi terroristici. I democratici accusano la Casa Bianca di voler sfruttare la morte di Kirk per colpire il dissenso politico e limitare diritti costituzionali, avvertendo che il rischio è di criminalizzare oppositori e associazioni civili.

L’omicidio ha anche scatenato un’ondata d’odio contro le persone transgender, spiega Mother Jones. “All’inizio si è detto che l’attentatore era transgender, una voce alimentata da commentatori di destra e ripresa da giornali come il Wall Street Journal. L’informazione è stata poi smentita dalle autorità dello Utah”.


L’attenzione di Kirk per i dibattiti universitari lo ha reso molto popolare su TikTok, la piattaforma cinese che fino a qualche tempo fa era poco usata dalle persone di destra. Turning Point ha cominciato a pubblicare brevi estratti dei confronti a cui Kirk partecipava, facendolo conoscere a milioni di giovani americani che non frequentano i campus.

Molti di quei video mostravano scambi polemici e mettevano in ridicolo i suoi interlocutori. Uno dei primi pubblicati sul suo profilo dichiarava che Kirk aveva “premuto il bottone ‘reset’ nella testa di un progressista ignorante”, con un’emoji sghignazzante. In altri momenti invece l’influencer si mostrava più pacato e interessato alla vita e alle opinioni politiche degli studenti, anche se non era d’accordo con le loro posizioni. “Fatemi un favore, tutti quanti. Cercate di essere rispettosi”, diceva Kirk all’inizio di uno dei suoi video più popolari (circa cinquanta milioni di visualizzazioni).

Le organizzazioni e i partiti di sinistra hanno cercato spesso di replicare le tattiche di Kirk. Gavin Newsom, il governatore democratico della California, lo ha scelto come primo ospite nel podcast che ha lanciato a marzo, rivelando che suo figlio gli aveva chiesto di non andare a scuola per poter conoscere la stella dei social conservatori. Hunter Kozak, studente progressista che stava facendo un dibattito con Kirk nel momento in cui è stato ucciso, partecipava all’evento per conto dell’Unfuck America Tour, un gruppo creato dal National ground game Pac per portare i creatori di contenuti di orientamento democratico agli eventi di Turning Point, e avere così materiale per i social.

Anche quelli che contestavano Kirk estrapolavano brevi clip dai suoi interventi, diffondendo segmenti che, secondo loro, esprimevano opinioni radicali o pericolose. Nel 2022, dopo che un uomo aveva fatto irruzione nella casa della presidente della camera Nancy Pelosi, colpendo il marito in testa con un martello, Kirk ha invitato i suoi ascoltatori a pagare la cauzione all’aggressore. E anni prima aveva definito George Floyd, l’afroamericano ucciso da un poliziotto nel 2020 a Minneapolis, “un rifiuto della società”, criticando un passaggio del Civil rights act, la legge del 1964 contro la segregazione razziale.

Nel suo ultimo intervento su X, il 10 settembre, Kirk scriveva che era “necessario al 100 per cento politicizzare” l’omicidio di Iryna Zarutska, una rifugiata ucraina accoltellata a Charlotte, a quanto pare da un nero con una lunga fedina penale e disturbi mentali. Per lui la politica aveva “permesso a un mostro selvaggio con quattordici precedenti penali di girare libero in strada e di ucciderla”, mentre i repubblicani dicevano che il sospettato, Decarlos Brown, era a piede libero a causa delle politiche del Partito democratico. La famiglia della vittima ha chiesto di non far circolare il video. ◆ as

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Questo articolo è uscito sul numero 1632 di Internazionale, a pagina 18. Compra questo numero | Abbonati