Il 22 settembre il super tifone Ragasa ha toccato terra sull’isola di Calayan, nel nord delle Filippine, e la sera del 23 dovrebbe colpire il sudest della Cina, dove centinaia di migliaia di persone saranno trasferite.
Dopo aver attraversato lo stretto di Luzon, che separa il sud di Taiwan dal nord delle Filippine, il tifone ha toccato terra con raffiche fino a 295 chilometri all’ora, secondo il servizio meteorologico filippino.
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Ogni giovedì le notizie più importanti sulla crisi climatica e ambientale. A cura di Gabriele Crescente.
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Rueli Rapsing, responsabile provinciale per la gestione delle catastrofi, ha dichiarato all’Afp che lui e la sua squadra sono “preparati al peggio”.
Nel nord dell’isola di Luzon, la più grande delle Filippine, sono previste “gravi alluvioni e frane”, ha avvertito John Grender Almario, l’esperto di meteorologia del governo.
Più di diecimila persone sono state trasferite, mentre scuole e uffici pubblici sono rimasti chiusi nella capitale Manila e in altre ventinove province. Il presidente Ferdinand Marcos Jr. ha dichiarato su Facebook che tutte le agenzie governative sono “in stato di massima allerta”.
Più a nord, a Taiwan, il servizio meteorologico locale ha avvertito del rischio di “piogge torrenziali” nella parte orientale dell’isola.
Shenzhen in allerta
Le autorità della metropoli di Shenzhen, nel sudest della Cina, stanno organizzando il trasferimento di 400mila persone che vivono “in aree costiere a bassa altitudine”, mentre la compagnia aerea di Hong Kong Cathay Pacific prevede di cancellare più di cinquecento voli tra il 23 e il 25 settembre.
Molte città della provincia del Guangdong, di cui fa parte Shenzhen, hanno ordinato la chiusura delle scuole e dei trasporti pubblici.
Il tifone potrebbe causare danni anche a Hong Kong, dove sono previsti “forti venti e piogge”.
Secondo gli scienziati, la crisi climatica sta aumentando l’intensità e la frequenza degli eventi meteorologici estremi.