Il 14 settembre la Romania ha convocato l’ambasciatore russo per denunciare una violazione del suo spazio aereo, pochi giorni dopo un’intrusione di droni russi in Polonia, condannata dall’Unione europea e dalla Nato.
Bucarest ha inoltrato all’ambasciatore Vladimir Lipajev una protesta ufficiale per la violazione, che un comunicato del ministero degli esteri definisce “inaccettabile e irresponsabile”.
Il ministero ha chiesto alla controparte “di adottare tutte le misure necessarie per evitare che una simile violazione della sovranità della Romania possa ripetersi”.
Nella notte tra il 9 e il 10 settembre diciannove droni russi avevano violato lo spazio aereo della Polonia.
Da allora Varsavia è in stato d’allerta, come anche la Nato, che sta rafforzando la sua presenza militare nel paese.
“Incidenti di questo tipo contribuiscono ad aggravare le tensioni e ad amplificare le minacce alla sicurezza regionale”, ha dichiarato il ministero degli esteri romeno all’ambasciatore russo.
Il comunicato sottolinea anche che la Romania, paese membro della Nato e dell’Unione europea, “è in costante contatto” con i suoi alleati.
La sera del 13 settembre Bucarest aveva rivelato che un drone russo Geran era penetrato nel suo spazio aereo durante un attacco condotto da Mosca nella vicina Ucraina.
“Due aerei da combattimento romeni F-16 hanno rilevato la presenza di un drone, che ha sorvolato per circa 50 minuti l’est del paese, partendo dal villaggio di Chilia Veche, prima di riattraversare il confine ucraino”, ha affermato il ministero della difesa romeno.
“I piloti sono stati autorizzati ad abbattere l’oggetto, ma dopo aver valutato i possibili danni collaterali hanno deciso di non aprire il fuoco”, ha aggiunto, precisando che gli F-16 hanno ricevuto l’appoggio di due Eurofighter Typhoon tedeschi.
Il 15 settembre l’ambasciata russa a Bucarest ha definito la violazione dello spazio aereo romeno “una provocazione dell’Ucraina”.
“Il governo romeno non ha fornito risposte convincenti alle domande poste dall’ambasciatore riguardo a una precisa identificazione del drone”, ha affermato l’ambasciata in un comunicato.
“Tutto porta a credere che si sia trattato di una provocazione di Kiev per coinvolgere gli alleati europei in una pericolosa avventura militare contro la Federazione Russa”, ha aggiunto.