Il 15 luglio il presidente statunitense Donald Trump ha cercato di placare le polemiche sul caso Epstein dicendosi favorevole alla pubblicazione di “elementi credibili” del dossier, aggiungendo però di non capire perché così tanti suoi sostenitori s’interessino alla vicenda.
Questo caso internazionale di sfruttamento sessuale di persone minorenni infiamma da anni una frangia dell’estrema destra statunitense.
Ma dopo una decisione presa dal governo la settimana scorsa, molti hanno accusato Trump di mancanza di trasparenza.
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“Non riesco a spiegarmi come la vicenda di Jeffrey Epstein possa interessare qualcuno. È davvero noiosa”, ha dichiarato Trump alla stampa. “È morto da tempo”, ha aggiunto.
“Spetterà alla procuratrice generale Pam Bondi pubblicare gli elementi del dossier che considera credibili”, aveva affermato in precedenza.
La morte di Jeffrey Epstein, trovato impiccato nella sua cella a New York nel 2019 prima di essere processato, ha alimentato teorie del complotto secondo cui sarebbe stato assassinato per impedire rivelazioni su personalità di primo piano.
Da anni vari esponenti del movimento “Make America great again” (Maga) di Trump conducono una campagna per chiedere la pubblicazione di documenti che sarebbero stati nascosti dalle autorità.
Quando Trump era tornato alla Casa Bianca a gennaio, la sua amministrazione si era impegnata a “fare piena luce su questo caso ripugnante”.
Ma in un memorandum congiunto pubblicato il 7 luglio, il dipartimento della giustizia e l’Fbi avevano respinto la tesi dell’omicidio di Epstein e affermato di non aver trovato una lista dei suoi clienti.
Durante una conferenza stampa tenuta il 15 luglio, Bondi aveva escluso la possibilità di rendere pubblici nuovi documenti. “Il nostro memorandum parla chiaro”, aveva dichiarato.
Indignazione sui social network
Questo testo aveva scatenato una valanga di messaggi indignati sugli account “Maga” di vari social network. Tucker Carlson, un ex conduttore di Fox News, ha accusato il dipartimento della giustizia di voler “insabbiare il caso” e di “insultare i cittadini”.
Segno delle crescenti pressioni su Trump e la sua amministrazione, il presidente repubblicano della camera dei rappresentanti Mike Johnson ha chiesto la pubblicazione del dossier, dicendosi favorevole alla “trasparenza”.
Il 12 luglio Trump, in un messaggio sul suo social network Truth Social, aveva invitato i suoi sostenitori a “non perdere tempo sul caso Epstein, che non dovrebbe interessare a nessuno”.
Fatto raro per questo social network, la grande maggioranza dei commenti era critica riguardo alle dichiarazioni del presidente.