Il 14 luglio le nuove autorità siriane hanno inviato l’esercito nella regione meridionale di Al Suwayda, dove gli scontri tra tribù beduine sunnite e combattenti drusi hanno causato almeno 89 morti.

Queste nuove violenze intercomunitarie mostrano le difficoltà che il governo guidato da Ahmed al Sharaa deve affrontare dopo la caduta del regime di Bashar al Assad, in un paese devastato da quasi quattordici anni di guerra civile.

Secondo l’ong Osservatorio siriano per i diritti umani, scontri sporadici sono ancora in corso in alcuni villaggi della regione.

Gli scontri sono scoppiati il 13 luglio all’indomani “del rapimento di un venditore ambulante druso da parte di un gruppo armato di beduini sulla strada tra la città di Al Suwayda e la capitale Damasco”, ha precisato l’ong.

Il ministero della difesa, in coordinamento con il ministero dell’interno, ha annunciato il 14 luglio in un comunicato di aver inviato “unità militari nelle zone colpite”, di aver aperto “corridoi sicuri per i civili” e di voler mettere fine alle violenze “nel più breve tempo possibile”.

Il 13 luglio il ministro dell’interno Anas Khattab aveva dichiarato sul social network X che “l’assenza di istituzioni statali, militari e di sicurezza è una delle cause principali delle tensioni nella regione di Al Suwayda”.

Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, almeno cinquanta persone sono morte e decine sono rimaste ferite negli scontri ad Al Suwayda e in altri villaggi della zona.

Le vittime sono 50 drusi, tra cui due bambini, 18 beduini, 14 membri delle forze di sicurezza e sette persone non identificate, ha precisato l’ong, aggiungendo che la strada che collega Al Sudayda a Damasco è ancora chiusa.

L’ong ha affermato che i rapporti tra le due comunità sono molto tesi da aprile, quando più di cento persone erano morte negli scontri tra combattenti drusi e forze di sicurezza vicino a Damasco e ad Al Sudayda.

Ad Al Suwayda membri delle tribù beduine avevano partecipato agli scontri a fianco delle forze di sicurezza, ha sottolineato l’ong.

I capi locali e religiosi avevano poi concluso un accordo per mettere fine alle violenze e integrare i combattenti drusi nelle forze di sicurezza.

La regione di Al Sudayda ospita la più importante comunità drusa del paese. I drusi sono una setta religiosa d’origine musulmana diffusa tra Siria, Libano e Israele.