Nonostante i ripetuti appelli per una tregua, il 30 giugno la difesa civile palestinese ha riferito di 51 morti, 24 dei quali in un internet café, in una serie di operazioni dell’esercito israeliano nella Striscia di Gaza, devastata da più di venti mesi di guerra.

La rapidità con cui si è conclusa la guerra di dodici giorni tra Israele e Iran ha riacceso le speranze di una fine delle ostilità a Gaza, dov’è in corso una catastrofe umanitaria.

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu sarà alla Casa Bianca il 7 luglio, ha dichiarato all’Afp un funzionario statunitense che ha chiesto di rimanere anonimo, mentre Washington sta intensificando le pressioni per un cessate il fuoco.

Di recente il presidente statunitense Donald Trump ha esortato Israele a “concludere un accordo a Gaza”.

“L’offensiva israeliana non ha più alcun senso e, anzi, danneggia Israele sul piano politico, economico e di sicurezza”, ha dichiarato il leader dell’opposizione israeliana Yair Lapid, sottolineando che i vertici dell’esercito la pensano come lui.

Ma sul campo Israele sta portando avanti la sua offensiva, il cui obiettivo dichiarato è distruggere Hamas e liberare gli ultimi ostaggi.

Secondo la difesa civile palestinese, 24 persone sono morte e decine sono rimaste ferite in un bombardamento israeliano contro l’internet café Al Baqa, sul lungomare della città di Gaza.

“Il posto è sempre molto affollato”, ha raccontato all’Afp Ahmed al Nayrab, 26 anni, che si trovava su una spiaggia vicina quando ha sentito “un’enorme esplosione”.

“È stato un massacro”, ha aggiunto. “Ho visto pezzi di corpi ovunque, cadaveri dilaniati e bruciati. Una scena da brividi. Tutti gridavano, sia i feriti sia le persone che piangevano i morti”.

Le autorità di Hamas hanno riferito che è rimasto ucciso anche un fotoreporter, Ismail Abu Hatab.

In precedenza la difesa civile aveva annunciato la morte di ventisette persone in altri attacchi israeliani.

Di queste, “undici sono state uccise vicino a centri per la distribuzione di aiuti umanitari gestiti dalla Gaza humanitarian foundation (Ghf) nel centro e nel sud del territorio”, ha dichiarato all’Afp Mahmoud Bassal, portavoce della difesa civile.

Almeno 56.531 palestinesi, in grande maggioranza civili, sono morti finora nell’offensiva israeliana seguita all’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, secondo i dati del ministero della salute di Hamas, considerati affidabili dalle Nazioni Unite.