Nella notte tra il 22 e il 23 giugno l’esercito russo ha condotto dei bombardamenti sulla capitale ucraina Kiev e la sua regione, causando almeno otto morti, ha affermato il presidente Volodymyr Zelenskyj.
Secondo il presidente ucraino, l’attacco è stato condotto usando anche i droni Shahed, progettati dall’Iran, il principale alleato di Mosca in Medio Oriente.
I bombardamenti arrivano in un momento in cui gli sforzi diplomatici per mettere fine alla guerra tra Mosca e Kiev sono in fase di stallo in quanto le rispettive posizioni appaiono inconciliabili.
L’attacco, cominciato poco prima di mezzanotte e durato più di quattro ore, è stato condotto prima con droni esplosivi, poi con missili balistici e infine con missili da crociera.
I giornalisti dell’Afp hanno riferito che le esplosioni hano spinto molti abitanti a raggiungere i rifugi e le stazioni della metropolitana.
Uno degli attacchi ha distrutto un’intera sezione di un edificio residenziale nel quartiere di Shevchenkivskyj, nella parte ovest della capitale. Il bilancio provvisorio è di sei morti e una trentina di feriti.
La Russia ha invece affermato di aver preso di mira obiettivi militari.
Zelenskyj a Londra
Secondo Zelenskyj, l’attacco russo è stato condotto con “352 droni, di cui 159 droni Shahed, e 16 missili, alcuni dei quali di produzione nordcoreana”.
“Gran parte dei droni e dei missili è stata abbattuta dalla nostra difesa aerea, ma purtroppo non tutti”, ha aggiunto, definendo Mosca, Teheran e Pyongyang una “coalizione di assassini”.
Il 23 giugno il presidente ucraino ha raggiunto il Regno Unito, dove incontrerà il premier britannico Keir Starmer, alla vigilia dell’apertura di un vertice cruciale della Nato all’Aja, nei Paesi Bassi.
La settimana scorsa un massiccio bombardamento russo su Kiev aveva causato 28 morti e più di 130 feriti.
Intanto, il 23 giugno un attacco ucraino con i droni ha “provocato un incendio in un impianto industriale del distretto di Kamenskij”, ha affermato su Telegram Jurij Sljusar, governatore della regione russa di Rostov.