Il 19 giugno i deputati finlandesi hanno approvato una riforma che rafforza i diritti dei sami, l’unico popolo indigeno riconosciuto in Europa.
La riforma modifica la legge che regola il funzionamento del parlamento sami, il principale organismo politico degli indigeni, in modo da renderla conforme agli obblighi della Finlandia in materia di diritti umani.
Stabilisce inoltre che le autorità finlandesi hanno l’obbligo di consultare i sami su tutte le questioni che li riguardano.
Il presidente del parlamento sami Tuomas Aslak Juuso ha dichiarato all’Afp che la riforma, bloccata dai tre governi precedenti, va nella giusta direzione, rafforzando “la capacità di autogoverno del popolo sami”.
“È il risultato di tanti anni di lotte”, ha aggiunto.
Preservare lingua e cultura
In quanto popolo indigeno, i circa 10.500 sami che vivono in Finlandia hanno il diritto di preservare la loro lingua e la loro cultura, in conformità con la costituzione finlandese.
Il loro principale organo decisionale è il parlamento sami, composto da ventuno persone e si trova a Inari, nel nord del paese.
Negli ultimi anni le Nazioni Unite avevano più volte accusato la Finlandia d’interferire nella compilazione delle liste elettorali per il parlamento sami.
Oltre al nord della Finlandia, la regione d’origine dei sami comprende alcune aree settentrionali della Russia, della Norvegia e della Svezia. La popolazione totale è stimata tra le 75mila e le centomila persone.