Emissioni di gas serra, aumento del livello del mare, soglia di 1,5 gradi: dieci indicatori climatici chiave stanno andando nella direzione sbagliata, secondo un autorevole studio scientifico pubblicato il 19 giugno.
“Il riscaldamento globale causato dalle attività umane è aumentato a un ritmo senza precedenti nel decennio 2015-2024, arrivando a 0,27 gradi”, hanno stabilito gli autori dello studio.
Le emissioni di gas serra, legate principalmente all’uso dei combustibili fossili, hanno raggiunto un nuovo record nel 2024, con una media nel periodo 2015-2024 di 53 miliardi di tonnellate di anidride carbonica all’anno.
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Lo studio, pubblicato sulla rivista Earth System Science Data, è stato realizzato da circa sessanta ricercatori provenienti da diciassette paesi, basandosi sui metodi del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (Ipcc) delle Nazioni Unite.
Ha un ruolo importante perché fornisce informazioni cruciali sugli indicatori chiave senza dover aspettare il prossimo rapporto dell’Ipcc, previsto tra qualche anno.
Nel 2024 la temperatura media globale ha superato di 1,52 gradi quella dell’era preindustriale, di cui 1,36 gradi attribuibili alle attività umane. I restanti 0,16 gradi dipendono dalla variabilità naturale del clima, e in particolare dal fenomeno del Niño.
Questo non significa che il pianeta abbia già superato la soglia più ambiziosa dell’accordo di Parigi (1,5 gradi), perché la misurazione dev’essere effettuata in un periodo più lungo.
Ma la finestra d’opportunità si sta chiudendo. La quantità di anidride carbonica che l’umanità può ancora emettere mantenendo una probabilità del 50 per cento di contenere il riscaldamento globale entro gli 1,5 gradi è ormai di appena 130 miliardi di tonnellate, una cifra equivalente a poco più di tre anni di emissioni al ritmo attuale.
“Il superamento della soglia di 1,5 gradi è ormai inevitabile”, ha affermato Pierre Friedlingstein del Centre national de la recherche scientifique (Cnrs), uno degli autori dello studio.
“Di norma sono una persona ottimista, ma tutto sta andando nella direzione sbagliata”, ha dichiarato l’autore principale dello studio, Piers Forster, dell’università di Leeds.
Per quanto riguarda l’innalzamento del livello del mare, che sta accelerando a causa del riscaldamento globale e dello scioglimento dei ghiacci, il ritmo è più che raddoppiato, con un aumento di 26 millimetri tra il 2019 e il 2024.
Dal 1900 il mare è salito di 22,8 centimetri, rafforzando il potere distruttivo delle tempeste e minacciando l’esistenza di alcuni stati insulari.