Il 18 maggio il governo israeliano ha annunciato di aver autorizzato una ripresa limitata della consegna degli aiuti umanitari agli abitanti della Striscia di Gaza, che era bloccata dal 2 marzo.

L’ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha affermato in un comunicato che Israele autorizzerà l’ingresso di “una quantità limitata di cibo destinato alla popolazione della Striscia di Gaza per evitare una carestia”.

“Israele agirà per impedire che Hamas s’impadronisca degli aiuti umanitari”, ha aggiunto.

Il giorno dopo Netanyahu ha dichiarato che Israele “assumerà il controllo di tutta la Striscia di Gaza”.

Il 18 maggio l’esercito israeliano ha anche annunciato “vaste operazioni terrestri nella parte nord e nella parte sud della Striscia di Gaza”. Almeno cinquanta persone sono rimaste uccise nei bombardamenti, secondo la difesa civile palestinese.

Il 17 maggio l’esercito aveva intensificato la sua offensiva con l’obiettivo dichiarato di distruggere Hamas e liberare gli ostaggi.

Il 19 maggio la difesa civile palestinese ha invece affermato che almeno ventidue persone sono morte in nuovi attacchi israeliani, soprattutto a Khan Yunis, la grande città nel sud del territorio.

“Questa mattina l’esercito israeliano ha condotto una serie di raid aerei a Khan Yunis, in particolare nella zona dell’ospedale Nasser”, si legge in un comunicato della difesa civile.

“Il bilancio è di almeno ventidue morti“, ha dichiarato all’Afp il portavoce Mahmoud Bassal.

Intanto, a Doha, in Qatar, sono in corso dei negoziati indiretti tra Israele e Hamas per una tregua.

Il 18 maggio Netanyahu si è detto disponibile a un accordo che preveda la fine dell’offensiva militare israeliana in cambio della liberazione degli ostaggi, del trasferimento all’estero dei combattenti di Hamas e del disarmo della Striscia di Gaza. Queste ultime due condizioni sono state finora respinte dal gruppo palestinese.

All’inizio di maggio, tuttavia, il governo israeliano aveva approvato un piano che prevede la conquista del territorio e il trasferimento della popolazione.

Una fonte di Hamas ha fatto sapere il 18 maggio che il gruppo è disponibile a liberare tutti gli ostaggi israeliani in un’unica soluzione se il governo israeliano accetterà un cessate il fuoco permanente.