Almeno quattro persone sono morte nella notte tra il 28 e il 29 aprile negli scontri tra le forze di sicurezza siriane e i combattenti della minoranza drusa a Jaramana, una località alla periferia della capitale Damasco, ha affermato l’ong Osservatorio siriano per i diritti umani.

Secondo l’ong, “le forze di sicurezza hanno condotto un’operazione a Jaramana dopo la pubblicazione sui social network di un messaggio vocale considerato blasfemo”.

L’ong ha precisato che le quattro vittime sono combattenti drusi.

All’inizio di marzo un’operazione militare contro la minoranza alawita nella regione di Latakia, nell’ovest del paese, aveva causato più di 1.500 morti .

Alcuni abitanti di Jaramana, contattati telefonicamente dall’Afp, hanno riferito di aver sentito numerosi colpi di arma da fuoco durante la notte.

“Non sappiamo cosa stia succedendo, siamo terrorizzati”, ha affermato Riham Waqaf, un’impiegata di un’ong.

Combattenti drusi sono attualmente schierati nelle strade di Jaramana, ha dichiarato all’Afp uno di loro, Jamal, che non ha voluto dare il cognome.

La località di Jaramana, alla periferia sudorientale di Damasco, ha una popolazione a maggioranza drusa, una setta religiosa d’origine musulmana diffusa tra Siria, Libano e Israele.

Le autorità religiose druse hanno condannato con forza “l’attacco ingiustificato condotto dalle forze di sicurezza a Jaramana, che ha preso di mira civili innocenti”, attribuendone la responsabilità alle nuove autorità siriane.

Il ministero dell’interno siriano ha affermato il 29 aprile che “perseguirà” i responsabili delle violenze, sostenendo che si sono fronteggiati dei “gruppi armati”.

Dopo la caduta del regime di Bashar al Assad nel dicembre scorso, in Siria ha assunto il potere una coalizione islamista guidata da Ahmed al Sharaa. Da allora la comunità internazionale ha moltiplicato gli appelli a proteggere le minoranze.