Nella notte tra il 23 e il 24 aprile almeno dieci persone sono morte e più di sessanta sono rimaste ferite in un bombardamento russo con missili e droni sulla capitale ucraina Kiev. Il giorno prima il presidente statunitense Donald Trump aveva accusato il suo collega ucraino Volodymyr Zelenskyj di sabotare un accordo di pace con la Russia.

I servizi di emergenza ucraini hanno fornito un bilancio provvisorio di “dieci morti e più di sessanta feriti, circa quaranta dei quali ricoverati in ospedale, compresi sei bambini”.

“Vari edifici residenziali sono stati danneggiati e sono in corso le ricerche di persone sotto le macerie”, hanno aggiunto.

L’ultimo attacco missilistico contro la capitale ucraina risaliva all’inizio di aprile.

In un messaggio pubblicato su Telegram, la presidenza ucraina ha accusato il presidente russo Vladimir Putin di aver ordinato l’attacco “per il semplice desiderio di uccidere”.

Il bombardamento è stato condotto mentre Zelenskyj è in visita in Sudafrica, un paese accusato in passato di avere posizioni filorusse.

“Per arrivare a una pace vera è importante coinvolgere i paesi del G20 negli sforzi diplomatici”, ha affermato Zelenskyj al suo arrivo a Pretoria, prima d’incontrare il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa.

Il giorno prima Trump aveva attaccato violentemente il presidente ucraino, accusandolo di aver fatto dichiarazioni “incendiarie” sulla penisola della Crimea, annessa dalla Russia nel 2014, e di voler sabotare un accordo con la Russia che secondo lui è “molto vicino”.

“Penso di avere un accordo con la Russia, ma con Zelenskyj le cose sono più difficili”, ha dichiarato il presidente statunitense nello studio ovale della Casa Bianca.

“Questo non farà altro che prolungare i massacri”, ha aggiunto il miliardario repubblicano, che non ha mai riconosciuto la responsabilità della Russia nello scoppio del conflitto.

Al centro delle tensioni c’è la questione della Crimea. In un messaggio sul suo social network Truth Social, Trump ha dichiarato che “l’Ucraina ha ormai perso il territorio”.

“Kiev deve scegliere tra la pace o altri tre anni di guerra perdendo tutto il paese”, ha aggiunto.

Il 22 aprile Zelenskyj aveva affermato, a proposito della Crimea: “Non c’è niente da discutere, fa parte dell’Ucraina”.

“Il presidente Trump è molto scontento e la sua pazienza sta per finire”, ha dichiarato la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt, lasciando intendere che gli Stati Uniti sono tentati di abbandonare l’Ucraina al suo destino.