Nel fine settimana, a Londra, è stata organizzata la manifestazione più imponente per l’influencer trumpiano Charlie Kirk, ucciso il 10 settembre negli Stati Uniti. Nella capitale inglese 110mila persone hanno risposto all’appello del militante di estrema destra Tommy Robinson. Le reazioni sono arrivate anche in Giappone, in Israele e in Sudafrica, in uno slancio emotivo che ha superato di gran lunga la notorietà di Kirk. A Londra c’era anche Eric Zemmour, leader del partito di estrema destra francese Reconquête, nonostante Kirk fosse quasi del tutto sconosciuto in Francia.

Il fenomeno merita attenzione, perché nella versione di questa internazionale di estrema destra che si riconosce nel trumpismo Kirk diventa un “martire” sulla via del potere. E l’orientamento politico dell’assassino, Tyler Robinson, arrestato il 12 settembre, è oggetto di un’incredibile costruzione di una “verità alternativa”.

A cominciare è stato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, attaccando immediatamente “la sinistra” prima ancora di conoscere i fatti. Ora sappiamo che Robinson non ha nessun legame con la sinistra radicale ma viene da una famiglia al 100 per cento repubblicana e ha idee piuttosto confuse. Eppure la versione della “sinistra omicida” fa comodo e continua a essere usata senza alcun fondamento, dimenticando tra l’altro i politici democratici uccisi in estate.

Il caso più spettacolare è quello di Elon Musk, che era rimasto in disparte dopo la clamorosa rottura con Trump e il crollo delle vendite della Tesla, e ora è ricomparso. Musk è intervenuto il 13 settembre in videoconferenza alla manifestazione londinese, pronunciando un discorso incendiario. “La sinistra è il partito della morte”, ha attaccato Musk. “A sinistra c’è tanta violenza che dopo la morte del nostro amico Charlie Kirk hanno festeggiato. Queste sono le persone con cui abbiamo a che fare”. A questo punto, ha detto alla folla, la scelta è “tra reagire o morire”, un innegabile incitamento alla violenza in un clima estremamente teso.

Alice Weidel, dirigente del partito di estrema destra tedesco Alternative für Deutschland (Afd), ha dichiarato che Kirk è stato “ucciso da un fanatico che non ama il nostro modo di vivere”, una frase che potrebbe fare pensare a uno straniero, mentre Robison è nato nello Utah.

Il ritorno di Trump al potere ha elettrizzato l’estrema destra in tutto il mondo, che ora si sente forte. La guerra culturale condotta dai sostenitori del presidente americano si fa sentire anche altrove. Per questo la morte di Kirk, avvenuta in un contesto prettamente statunitense, coinvolge anche il resto del mondo.

L’amministrazione Trump incoraggia queste passerelle ideologiche. Il discorso pronunciato a febbraio a Monaco di Baviera dal vicepresidente J.D. Vance ha illustrato la visione del mondo trumpiana. Vance, in quell’occasione, aveva anche incontrato Weidel, la dirigente dell’Afd. Il partito è in forte crescita e il 14 settembre ha triplicato il numero di voti alle elezioni locali in un land nell’ovest della Germania.

La morte di Kirk sembra aver unito gli attivisti di estrema destra, e poco importa se la verità è molto più complicata di “lo ha ucciso la sinistra”. Quello che conta, nel mondo attuale, è come viene raccontata la storia.

(Traduzione di Andrea Sparacino)

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