Una volta qualcuno mi ha detto che quasi non esistono romanzi italiani sulle relazioni tra donne. Wild swimming colma il vuoto, narrando la formazione di un’educazione sentimentale. Giorgia Tolfo è traduttrice, autrice e una della fondatrici del Fill, festival di letteratura italiana a Londra. Questo è il suo esordio. Il libro procede in maniera frammentaria, alternando il presente in cui Giorgia conosce J. attraverso un’app di incontri e il passato, le relazioni, le città che l’hanno condotta a quel momento, a quell’identità, a Londra. Ad ampliare i brevi capitoli ci sono una costellazione di riferimenti letterari, da Virginia Woolf a Bernardine Evaristo, che se da un lato non sono lì per puro citazionismo dall’altro sembrano inseriti proprio per dare consistenza ai frammenti: è la letteratura che vorrebbe dialogare con la vita. Nonostante le premesse, nel leggere Wild swimming non riesco a scrollarmi di dosso la sensazione di stare dentro ad altri libri, per la forma (il memoir), il monologo o una quotidianità semplice, così simile a tante altre. Ma forse è solo l’effetto dell’occhio impigrito di chi legge troppi libri e molti esordi. La scrittura di Tolfo è comunque piacevole e accompagna un libro che offre piccoli istanti preziosi, come quando passeggiando in inverno si sbircia dentro alle case illuminate: un attimo che dura il tempo di una tenda tirata di scatto. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1597 di Internazionale, a pagina 84. Compra questo numero | Abbonati